In libreria dal 22 giugno 2012, il nuovo romanzo di Shane Stevens, pubblicato da Fazi Editore con la traduzione di Fabio Pedone, intitolato "L'ora della caccia".
Ho praticamente divorato
Io ti troverò e sono molto curiosa di leggere anche questo, visto lo stile inconfondibile dello scrittore.
Dopo aver svelato in Io ti troverò la società americana dell’era Nixon, in L’ora della caccia Shane Stevens -nom de plume per un autore che scelse far perdere le sue tracce e il cui lavoro fu acclamato da Stephen King e James Ellroy- sposta il suo sguardo sull’Europa della Guerra Fredda: da Parigi a Berlino Est un viaggio nelle trame oscure del controspionaggio internazionale. Una detective story dall’intreccio costruito su scatole cinesi, tra un’approfondita conoscenza dei fatti storici e le suggestioni di un tempo ormai lontano.
Questa la trama di Fazi:
Parigi, 1975. Un uomo viene trovato impiccato a una corda di pianoforte. Il suo nome è Dieter Bock, vecchio gerarca delle SS. La tesi del suicidio è presto abbandonata, e l’ispettore Dreyfus prende in mano l’inchiesta, lui unico superstite di una famiglia ebrea sterminata ad Auschwitz. Le piste di ricerca sono innumerevoli e complesse, si passa dalle azioni del Mossad fino all’implicazione dei servizi segreti occidentali che avrebbero utilizzato la collaborazione di Dieter Bock dopo la guerra. La scoperta da parte di Dreyfus che altre tre morti sono legate alla sua inchiesta, quella di un banchiere svizzero, di un industriale belga e di un diplomatico inglese, è l’inizio di una serie di colpi di scena in cui tutte le apparenze si riveleranno sbagliate.
Shane Stevens è nato a New York nel 1941. Ha scritto cinque romanzi tra il 1966 e il 1981, prima di sparire nel nulla. È morto nel 2007. Il nome è uno pseudonimo: tuttora se ne ignora la reale identità.
« Lo consiglio senza riserve, a patto che il lettore abbia nervi saldi e stomaco forte».
Stephen King
Hanno detto di Io ti troverò:
«Un romanzo bellissimo». Ranieri Polese, Corriere della Sera
«Un capolavoro». Paolo Di Stefano, Corriere della Sera
«Uno dei più grandi noir mai scritti». Carlo Lucarelli
«Bellissimo». Rock Reynolds, l’Unità
«Un capolavoro assoluto». Natalino Bruzzone, Il Secolo XIX
«Un romanzo di rara bellezza». Guido Caserza, Il Mattino
«Indimenticabile». Francesco Fantasia, Il Messaggero
Ci ritroveremo sul blog per la recensione!
Io ti troverò è un capolavoro, quindi prima o poi leggerò anche questo:)
RispondiEliminaIn lettura..ma troppo presto per esprimermi ;)
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