tag:blogger.com,1999:blog-76266912054557441332024-02-20T08:07:29.686+01:00Contorni di noirCecilia Lavopahttp://www.blogger.com/profile/18375684540621754800noreply@blogger.comBlogger534125tag:blogger.com,1999:blog-7626691205455744133.post-46408079935044683782013-10-31T15:28:00.000+01:002013-10-31T15:28:00.051+01:00Åsa Larsson – Sacrificio a Moloch<div style="margin-bottom: 0cm;">
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-MSQ0jbhAacs/Uj1_ChrjFGI/AAAAAAAACZA/oxWmqXwHQd4/s1600/3171301.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://4.bp.blogspot.com/-MSQ0jbhAacs/Uj1_ChrjFGI/AAAAAAAACZA/oxWmqXwHQd4/s320/3171301.jpg" width="209" /></a></div>
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Editore: Marsilio / Collana Farfalle Giallosvezia</div>
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Anno: 2012</div>
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382 pagine – brossura</div>
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Traduzione di Katia De Marco</div>
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Trama e recensione:</div>
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Se Rebecka Martinsson pensava che accettare il posto da procuratore a Kiruna avrebbe significato, finalmente, un po’ di tranquillità…si sbagliava di grosso. Il ritrovamento del cadavere di una donna in una casa ai confini con la foresta apre la strada a un’indagine che rivela una serie di morti all’apparenza accidentali che hanno colpito, negli anni, la famiglia della vittima.</div>
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Il bandolo della matassa sembra risalire, addirittura, al 1914 anno che celerbò Kriuna come la “città più giovane del mondo”, città pronta a vendere le sue preziose materie prime ai paesi coinvolti nel primo conflitto mondiale. Qui giunge la nonna della vittima, donna giovane, bella e dotata di cultura (è una maestra elementare), il cui fascino per il progresso rapisce l’animo del direttore della miniera di ferro, l’uomo più influente di tutta la Lapponia.</div>
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Da questo passato scaturisce un desiderio di vendetta che si protrae nel tempo fino al presente e che Rebecka andrà scoprendo pezzo per pezzo fino al terribile finale.</div>
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Rebecka Martinsson e la sua narratrice, Åsa Larsson, hanno fatto la loro comparsa sul mio comodino per pura casualità. Cercavo un nuovo libro di Åke Edwardsson di cui avevo appena finito “Il cielo non è un posto sulla terra” (di cui, magari, vi parlerò più avanti), finché il mio sguardo non si è posato sulla copertina – bella – e sono stato attratto dal titolo accattivante di questo “Sacrificio a Moloch”. Ho iniziato il romanzo la sera stessa in cui l’ho comprato e sono arrivato alla fine in poco più di due giorni. Entusiasta. Premetto che per circa otto anni ho lavorato a stretto contatto con la Scandinavia ed ecco spiegato un primo motivo che mi ha spinto verso il giallo nordico. Ebbene, nel romanzo della Larsson la Svezia che conosco e che ho frequentato c’è tutta, racchiusa in fluide descrizioni che ci conducono per mano, creando l’ambiente fondante delle vicende narrate.</div>
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Come altri nordici, anche la Larsson usa qui la tecnica del flashback, ma dimostra d’avere una marcia in più perché il ritmico passaggio dal presente al passato s’intreccia con lo sviluppo della narrazione creando un climax naturale che spinge il lettore a girare pagina (ecco perché l’ho finito così in fretta…). </div>
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La città di Kiruna, che nel primo Novecento ebbe importanza strategica per le enormi quantità di ferro estratte dalla sue montagne – il ferro svedese – usate da tutte le potenze belligeranti (la Svezia, durante la I Guerra Mondiale rimase neutrale), ma soprattutto la vita quotidiana dei minatori, sono ottimamente resi. Ciliegina sulla torta: il far parlare Meankieli (dialetto della minoranza linguistica norvegese) ad alcuni dei personaggi non fa altro che renderli ancora più presenti.</div>
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Rebecka Martisson, il procuratore legale protagonista di tutta la serie, viene coinvolta in una indagine cruda, bugiarda, che mostra amici e nasconde terribili nemici. Il suo muoversi tra le tracce e il cercare di mettere insieme i pezzi di questo omicidio passano attraverso momenti bui del suo io scosso dagli eventi accaduti nei romanzi precedenti. Anche questi aspetti molto psicologici sono tratteggiati con levità, ovvero non occludono la lettura, ma intensificano il valore del personaggio e dei suoi rapporti interpersonali.</div>
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Poi ci sono gli animali: orsi (l’incipit del romanzo…oh!), ma soprattutto cani. Forse è qui dove Åsa Larsson mette un altro buon tassello alle sue capacità narrative: ce ne sono diversi, per tutto il romanzo, entrano ed escono dall’azione, ci aiutano a capire l’evoluzione delle vicende, sono protagonisti di un drammatico epilogo.</div>
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Alcuni commentatori – superficiali, secondo me – hanno sottolineato alcune descrizioni crude che vedono come protagonisti gli animali, ma necessarie all’economia del romanzo.</div>
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Åsa Larsson dimostra una buona tecnica nel tratteggiare le psicologie dei personaggi e metterli in relazione tra loro, creando macchiette (quando necessario) o mostrando i limiti di ciascuno (siamo umani…): ci si affeziona presto a Rebecka, ma anche ai suoi colleghi, soprattutto la piccola, bassa di statura, Maria Mella. </div>
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I migliori personaggi di questo romanzo? Markus, il bambino che finge d’essere un cane del branco per via di un trauma emotivo e tutti i cani. Perfetti.</div>
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Che dire ancora? Åsa Larsson riesce nell’intento di spingere un lettore che s’imbatte in uno dei suoi libri a procurarsi anche i precedenti (o successivi), proprio per scoprire come le vicende personali di ciascuno dei protagonisti (che qui sono alla loro quinta apparizione) abbiano originato o evolvano. Dico questo perché io stesso, alla fine di questo libro, mi sono procurato tutti e quattro i libri precedenti questo romanzo e letti con voracità. Ma di ciascuno ve ne parlerò a tempo debito.</div>
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Lo scrittore:</div>
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Åsa Larsson è nata ad Upssala nel 1966 ed è un avvocato fiscalista. Dal 2003 ha iniziato la carriera di scrittrice con “Tempesta Solare” il primo libro della serie che ha vinto il primo premio all’Accademia Svedese come miglior giallo d’esordio, confermato anche nel 2004 con “Il Sangue Versato” che l’è valso il premio come miglior giallo.</div>
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La serie che l’ha resa famosa è composta di cinque libri: Tempesta Solare, Il Sangue Versato, Sentiero nero, Finché sarà passata la tua ira e Sacrificio a Moloch.</div>
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Michele Finelli</div>
Cecilia Lavopahttp://www.blogger.com/profile/18375684540621754800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7626691205455744133.post-55648725043141381092013-10-11T18:08:00.000+02:002013-10-11T18:08:00.626+02:00Wulf Dorn - Il mio cuore cattivo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-3aPuNDa9-Uo/Uj1_lIQsmHI/AAAAAAAACZM/WPFFz15p8Vw/s1600/stacks_image_1498.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-3aPuNDa9-Uo/Uj1_lIQsmHI/AAAAAAAACZM/WPFFz15p8Vw/s320/stacks_image_1498.jpg" width="209" /></a></div>
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Ormai sono passati due anni da quando ho <a href="http://contornidinoir.blogspot.it/2011/05/intervista-wulf-dorn.html" target="_blank">intervistato</a> Wulf Dorn - mi sembra ieri - per l'uscita del suo romanzo <a href="http://contornidinoir.blogspot.it/2011/04/wulf-dorn-il-superstite.html" target="_blank">Il superstite</a>. Venuto alla ribalta con La psichiatra, ha pubblicato anche Follia profonda e ora ci riprova, in uscita a ottobre 2013 con Corbaccio, con il nuovo romanzo Il mio cuore cattivo.</div>
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Il genere di Wulf Dorn è prettamente psicologico e credo sia conseguenza naturale, vista la professione che svolge lo scrittore in una clinica psichiatrica. </div>
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Questa la sinossi:</div>
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Doro spera che il trasloco porti con sé un nuovo inizio. E soprattutto la fine delle allucinazioni che la tormentano da quando è morto suo fratello. Quando non è più riuscita a distinguere la realtà dalla sua immaginazione. Ma nella nuova casa in cui ora vive con la madre sente di nuovo le voci che credeva di avere sconfitto. Finché una notte vede un ragazzo in giardino: spaventato, disperato, in fuga da una presenza demoniaca. Il ragazzo le chiede aiuto, ma poi scompare senza lasciare traccia. E qualche giorno dopo Doro ne scopre l’identità e, soprattutto, scopre che si è suicidato prima del loro incontro.</div>
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Doro rifiuta di credere di essersi inventata tutto, ma la sua indagine la farà precipitare in un incubo…<br />
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Che dire, aspetto con voi questa nuova uscita e spero sia all'altezza delle aspettative!<br />
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Cecilia Lavopahttp://www.blogger.com/profile/18375684540621754800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7626691205455744133.post-68840777347373158942013-09-27T16:54:00.001+02:002013-09-27T16:54:44.219+02:00Lavori in corso<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-3B43dpQWR70/UkWcGUSfQGI/AAAAAAAACZo/fVF4WfuQI-0/s1600/images.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-3B43dpQWR70/UkWcGUSfQGI/AAAAAAAACZo/fVF4WfuQI-0/s1600/images.jpg" /></a></div>
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Cari amici che vi trovate a passare da queste parti, molto presto il mio blog ritornerà on line con molte novità. Un po' di pazienza e arrivo...anzi, arriviamo!<br />
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CeciliaCecilia Lavopahttp://www.blogger.com/profile/18375684540621754800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7626691205455744133.post-30381034783288591882013-09-26T12:22:00.000+02:002013-09-26T12:22:00.576+02:00Jean-Cristophe GrangéIl respiro della cenere<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-DFiwF7Octug/Uj19neBwiII/AAAAAAAACYo/Fc3IbzxYI88/s1600/respiro+cenere.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://1.bp.blogspot.com/-DFiwF7Octug/Uj19neBwiII/AAAAAAAACYo/Fc3IbzxYI88/s320/respiro+cenere.JPG" width="214" /></a></div>
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I fiumi di porpora, romanzo pubblicato da Garzanti nel 1999, ha consacrato Jean Cristophe Grangé come uno dei migliori autori di romanzi di thriller, tanto che nel 2000 diventò anche un film, diretto da Mathieu Kassowitz con Jean Reno e Vincent Cassel.</div>
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Per Garzanti ha pubblicato anche Il volo delle cicogne, Il concilio di pietra, L'istinto del sangue e <a href="http://contornidinoir.blogspot.it/2012/08/jean-cristophe-grange-amnesia.html" target="_blank">Amnesia</a>, recensito su questo blog nell'estate del 2012.</div>
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Il 26 settembre 2013 uscirà il prossimo, Il respiro della cenere e questa la sinossi:</div>
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Parigi. Nel buio di un garage viene ritrovato il corpo di una donna brutalmente assassinata. Accanto, un paio di guanti da chirurgo ancora intrisi di sangue. L'ennesimo spietato delitto del serial killer che da mesi spaventa Parigi. L'unico in grado di occuparsi di un'indagine così complessa è il solitario ispettore Olivier Passan. L'uomo sta attraversando il periodo più difficile della sua vita: la separazione dalla moglie Naoko, di origine giapponese e madre dei suoi due figli. Eppure non può permettersi distrazioni perché il modus operandi dell'assassino fa pensare ad una mente malata e pericolosa. Tutto porta verso un unico sospettato: Patrick Guillard, un'ermafrodita abbandonato dalla madre alla nascita. Passan è convinto che il colpevole sia lui. Ma ha tra le mani solo indizi, non c'è nessuna prova schiacciante. Proprio quando sta per incastrarlo, Guillard si dà fuoco, portando a termine il suo piano folle che si ispira alla leggenda mitologica dell'Araba Fenice: l'uccello che una volta morto rinasce dalle proprie ceneri. Tutto sembra perduto. In realtà per Passan è solo l'inizio. Il caso non è affatto concluso e una minaccia incombe su ciò che ha di più caro: i suoi figli. L'ispettore ha bisogno di risposte. Risposte che solo Naoko, fuggita in Giappone, può dargli. Risposte che affondano le radici in quella tradizione millenaria che li univa: l'arte dei samurai. Una verità inquietante lo aspetta, per cui tutto quello che ha sempre creduto vero è in realtà una bugia.</div>
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Conosco il suo stile e spero che anche questo romanzo sia all'altezza delle aspettative!</div>
Cecilia Lavopahttp://www.blogger.com/profile/18375684540621754800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7626691205455744133.post-51725850361703072922013-09-25T08:56:00.000+02:002013-09-25T08:56:00.097+02:00Stefania Nardini - Alcazar ultimo spettacolo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-CdzUr6DnYfw/Uj1-ySy765I/AAAAAAAACY4/q9wzNhKhPVo/s1600/copertina_1249.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://4.bp.blogspot.com/-CdzUr6DnYfw/Uj1-ySy765I/AAAAAAAACY4/q9wzNhKhPVo/s320/copertina_1249.png" width="200" /></a></div>
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Stefania Nardini, giornalista e scrittrice, è nata a Roma e vive tra Marsiglia e l’Umbria. È autrice di Matrioska (Pironti 2001), Gli scheletri di via Duomo (Pironti 2009) e di Jean Claude Izzo, storia di un marsigliese (Perdisa Pop 2010), biografia romanzata del grande autore francese grazie alla quale ha ottenuto numerosi riconoscimenti. I suoi racconti compaiono in diverse antologie.</div>
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Sempre attenta alle uscite di E/O Edizioni, mi preme segnalare questo romanzo, in uscita per la collana Sabot/age dal 25 settembre 2013, che riporta questa sinossi:</div>
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È 1939, sono scattate le leggi razziali, Marsiglia è una città italiana: napoletani, siciliani, piemontesi fuggono dal fascismo e dalla fame. Alcuni organizzano la Resistenza, altri gestiscono ogni sorta di traffico, dal parmigiano alla cocaina, dalle armi alla prostituzione. Da Napoli parte una nave con a bordo una compagnia teatrale. Capocomico Silvana Landi, detta anche “l’emula di Fregoli”, trasformista internazionale. Con lei l’amico del cuore Gino Santoni in arte Cordera, omosessuale che si esibisce in scena vestito da donna. “Pioggia di stelle” è lo spettacolo che la compagnia dovrà rappresentare all’Alcazar, il mitico teatro dove sono passate le più importanti stelle del mondo, ma un episodio misterioso turba il normale svolgimento delle repliche. Dopo settant’anni, la Marsiglia raccontata da Jean Claude Izzo lascia balenare sotto le luci dell’Alcazar un colpo di scena che avrebbe potuto cambiare la storia.</div>
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Buona lettura.</div>
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<img src="http://www.edizionieo.it/immagini/vuoto.gif" /></div>
Cecilia Lavopahttp://www.blogger.com/profile/18375684540621754800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7626691205455744133.post-55633390730620743282013-09-24T16:04:00.000+02:002013-09-24T16:04:01.059+02:00Pierre Delambre - Lavoro a mano armata<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<img src="http://4.bp.blogspot.com/-oQzmFjSZ9XY/UjYHWWpbopI/AAAAAAAACUs/iY27f0YPc3s/s320/1327.jpg" /></div>
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Il libro:<br />
Editore Fazi<br />
Anno 2013<br />
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449 pagine - ebook<br />
Traduzione di G. Cuva<br />
<br />
Trama e recensione:<br />
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<i>Il difficile non è essere disoccupato, è continuare a vivere in una società fondata sull'economia del lavoro. Dovunque ti giri, tutto ruota intorno a quello che non hai.</i></div>
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Si chiama Alain Delambre, ha cinquantasette anni. E' un quadro disoccupato da quattro. Arrotonda con piccoli lavori, scarica cassette, imballa oggetti nella carta a bolle, distribuisce volantini.</div>
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Prima era direttore delle risorse umane in un'azienda con quasi duecento dipendenti. Si chiamava Bercaud, un'azienda di bigiotteria, comprata dai belgi e, sei settimane dopo, la prima ondata di licenziamenti.</div>
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Ha una moglie - Nicole - e due figlie, Lucie e Mathilde. Gli effetti della disoccupazione lo hanno invecchiato, abbattuto, immalinconito. L'immagine che la sua famiglia ha di lui è di un uomo ormai inutile e con un carattere insopportabile. </div>
<i></i><br />
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<i><i>Per chi non ne è direttamente toccato, la disoccupazione è solo un rumore di fondo.</i></i></div>
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</i><i></i>
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<i><i>Google mi informa di cosa succede nel mondo. "Buona notizia: questo mese gli Stati Uniti hanno perso solo 548.000 posti di lavoro".</i></i></div>
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</i><br />
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Ha risposto a un annuncio di uno studio di consulenti che cercava un assistente alle risorse umane per una grande azienda. Il lavoro consisteva nel partecipare all'assunzione dei quadri, tramite un gioco di ruolo: sequestro di persona sul posto di lavoro. Obiettivo: mettere alla prova i quadri superiori in una situazione di stress violento e progressivo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Da quel momento, il suo scopo diventa quello di farsi assumere ad ogni costo e tramite ogni mezzo ed espediente. Ma i risvolti di quella selezione diventeranno una questione di vita o di morte.</div>
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E' vero che non si può sapere di cosa si è capaci, finché la vita non ci porta a trovarci nelle condizioni più estreme. E a quel punto si rischia di rimanerne sorpresi, nel bene o nel male.</div>
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Alain Delambre conduceva una vita tranquilla insieme alla sua famiglia, con il solo pensiero di godersi la meritata pensione e passare il resto dei suoi anni senza scossoni. Ma un sistema economico fondato sul lavoro, nel quale la crisi ha fatto crollare tutte le certezze, porta necessariamente a gesti imprevedibili e inaspettati.</div>
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E gli stessi concetti manageriali - che classificano gli aspetti psicologici di una persona - impartiti per la selezione del personale, possono essere utilizzati in una situazione di stress, come durante un sequestro.</div>
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Alain si scopre vittima, carnefice e artefice del suo futuro, attraverso gesti all'apparenza determinati, che lo costringeranno a mettere a dura prova i suoi affetti più cari.</div>
<div style="text-align: justify;">
Pierre Lemaitre mi stupisce e mi intriga con la sua scrittura , urlando a squarciagola il disagio di questi anni di crisi economica e che paragona il successo e il fallimento a una collana: basta disfare il nodo e tutto si sfila.</div>
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Trama estrema e geniale.. Unico neo: un IO narrante che mi ha confusa, ma glielo perdono.</div>
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Lo scrittore:</div>
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Pierre Lemaitre ha insegnato per molti anni letteratura ed è approdato tardi alla carriera di scrittore e sceneggiatore. È autore di quattro romanzi con cui ha vinto diversi premi, tra cui il Prix du premier roman al Festival di Cognac nel 2006. Lavoro a mano armata si è aggiudicato il prestigioso Prix Le Point du Polar européen 2010. I suoi romanzi sono tradotti in 13 lingue.</div>
</div>
Cecilia Lavopahttp://www.blogger.com/profile/18375684540621754800noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7626691205455744133.post-7524117453121540672013-09-23T18:10:00.000+02:002013-09-23T18:10:01.046+02:00Carsten Stroud - I confini del nulla <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-7SshrY0nIkI/Ujxyzj9HP2I/AAAAAAAACXw/EYxxf4POn-0/s1600/confinullgrande.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://4.bp.blogspot.com/-7SshrY0nIkI/Ujxyzj9HP2I/AAAAAAAACXw/EYxxf4POn-0/s320/confinullgrande.jpg" width="209" /></a></div>
<div>
<br /></div>
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Ho conosciuto Carsten Stroud attraverso il suo romanzo <a href="http://contornidinoir.blogspot.it/2012/11/carsten-stroud-niceville.html" target="_blank">Niceville</a> e ora, a pochi giorni di distanza dall'uscita del secondo libro I confini del nulla, sono assolutamente curiosa di vedere se quanto era rimasto in sospeso - almeno a mio giudizio - nel precedente venga alla luce in questo..</div>
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<br /></div>
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Quindi vi faccio la segnalazione, nelle librerie dal 12 settembre per Longanesi e questa la sinossi:</div>
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Il sole inonda di luce dorata le strade e le case coloniali, filtrando tra le querce e i salici per andare a rifrangersi sulle acque turbolente del fiume Tulip. Niceville sarebbe una cittadina idilliaca... Se non fosse per le ombre, i sussurri, le sparizioni. E tutte quelle morti misteriose.</div>
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Il detective della omicidi Nick Kavanaugh è un forestiero, che vive e lavora in quel piccolo centro nel profondo Sud degli Stati Uniti per amore della moglie, Kate Walker, discendente di una delle più antiche famiglie della zona. Da tempo Nick è alle prese con eventi non solo criminosi, ma anche inspiegabili. Da un lato ci sono le conseguenze imprevedibili e sanguinose di una rapina in banca finita nel sangue, con una lunga scia di ricatti, vendette e complicità. E dall’altro, c’è Rainey Teague. Che è solo un ragazzo... o forse no. Forse è abitato da un’energia oscura e implacabile. La stessa che permea ogni angolo di Niceville.</div>
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Perché a Niceville nulla resta morto e sepolto a lungo. A Niceville ogni famiglia custodisce un segreto che mormora dai confini del nulla, affilando gli artigli nel buio. A Niceville nessuno può sfuggire al vuoto.</div>
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Avete letto Niceville? Cosa ne pensate?<br />
Buona lettura!</div>
Cecilia Lavopahttp://www.blogger.com/profile/18375684540621754800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7626691205455744133.post-15421312657598786842013-09-22T12:37:00.000+02:002013-09-22T12:37:00.092+02:00Stefano Piedimonte Voglio solo ammazzarti<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-5QRKt53VSW0/Uj1-CFxyJWI/AAAAAAAACYw/L8Nba_R1g9s/s1600/soloammazzagrande.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-5QRKt53VSW0/Uj1-CFxyJWI/AAAAAAAACYw/L8Nba_R1g9s/s320/soloammazzagrande.jpg" width="203" /></a></div>
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Ho conosciuto Stefano Piedimonte in casa editrice - Guanda - in occasione dell'uscita del suo romanzo <a href="http://contornidinoir.blogspot.it/2012/12/stefano-piedimonte-nel-nome-dello-zio.html" target="_blank">Nel nome dello zio</a>, che ho definito nella mia recensione <i>un romanzo all'apparenza fluido e leggero, una storia che va al di là del ridicolo rasentando il grottesco</i>.</div>
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<span style="text-align: start;">Stefano Piedimonte è nato nel 1980 a Napoli e si è laureato all’università "L’Orientale". Dal 2006 lavora per il "Corriere del Mezzogiorno", prima come cronista di nera e poi come redattore web della testata. </span><span style="text-align: start;">Il suo romanzo d'esordio tratta un argomento, quello della </span>camorra, in salsa grottesca. Perché la denuncia può anche far morire dal ridere.</div>
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Ora lo scrittore fa il bis e ci propone Voglio solo ammazzarti, sequel del primo, nel quale troviamo lo Zio finito in cella. </div>
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Non posso fare altro che segnalarlo e sperare di leggerlo con voi:</div>
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Nel carcere napoletano di Poggioreale, anche detto Poggi-Poggi, c’è un boss della camorra con una passione smodata per il Grande Fratello. È lo Zio, ed è finito in cella perché qualcuno l’ha venduto alla polizia. Lo Zio cerca vendetta, ma per averla fino in fondo non può delegarla a qualche bravo guaglione: deve riuscire a evadere. Ad aiutarlo provvede un genio dell’informatica, un ex fruttivendolo stabilmente inserito nel clan e noto a tutti come Stiv Ciops, che crea app utili al caso organizzando una clamorosa fuga. Di nuovo a piede libero, lo Zio parte subito per mettere in atto la sua personale missione, accompagnato dai fidati sgherri Germano Spic e Span, abilissimo nel lavare via le tracce, e Erripò, una specie di sosia del maghetto Harry Potter con qualche problema di tossicodipendenza. Alle sue calcagna, il funzionario di polizia Wu, che già gli aveva dato la caccia riuscendo ad acciuffarlo e adesso non si dà pace. Grazie anche alle soffiate di un informatore, i tre arriveranno a Milano. È lì, infatti, che si nasconde chi ha tradito lo Zio. Ma i suoi sodali? Potrà davvero fidarsi, lo Zio, di chi gli assicura incondizionata lealtà?</div>
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Nelle librerie dal 19 settembre 2013.</div>
Cecilia Lavopahttp://www.blogger.com/profile/18375684540621754800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7626691205455744133.post-79646828340261722022013-09-21T09:28:00.000+02:002013-09-21T10:03:55.403+02:00Tom Wright - L'ultimo respiro dell'estate<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-E-8h9g1DVPY/Uj1S2dUBk8I/AAAAAAAACYY/EO2oZpR3E1E/s1600/566-2657-5_a48a7476ab7e830e834d25612d3e03a8.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://1.bp.blogspot.com/-E-8h9g1DVPY/Uj1S2dUBk8I/AAAAAAAACYY/EO2oZpR3E1E/s320/566-2657-5_a48a7476ab7e830e834d25612d3e03a8.jpg" width="198" /></a></div>
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Tom Wright psicologo forense, vive in Texas. L'ultimo respiro dell'estate è il suoprimo romanzo, che trae ispirazione da alcuni dettagli della sua infanzia.</div>
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Esperto di abusi sui giovani, per la sua formazione in psicologia e la sua attività di psicologo forense, l’autore mette al centro della sua narrazione una serie di torture e omicidi inflitti a giovani ragazze, sollevando temi terribilmente attuali come il femminicidio, la pedofilia, la violenza domestica.</div>
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Finalista al John Creasy dagger award come migliore thriller d'esordio, L’ultimo respiro dell’estate è la storia di due adolescenti che, messi di fronte a una cruda realtà, lottano per trovare un senso in un mondo problematico e imperfetto.</div>
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Pubblicato da Piemme:<br />
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«A quanto pare ho un po’ di quella cosa chiamata Vista. La nonna dice che è una specie di dono di famiglia. Nel mio caso è imprevedibile e quasi sempre inutile, ma quella volta fu chiarissima, mi si accese nella testa come un fulmine a ciel sereno: là fuori, in veranda, c’era qualcosa.»Jim Beaudry, detto Biscotto, è un adolescente che fa del suo meglio per stare lontano dai guai. Ma sono loro a trovare lui. Nei suoi incubi e nella realtà.Uno dei guai si chiama Lee Ann. Più nota come L.A., è sua cugina ed è solita tirarlo in mezzo nelle situazioni più assurde. Un giorno si materializza in veranda all'improvviso, pallida e scossa da brividi. È fuggita di casa, ma è inutile tentare di scucirle il perché. Senza battere ciglio, la nonna decide che L.A. verrà a vivere con loro, in quella famiglia di salvataggio che per i due nipoti è l’unico rifugio dalle famiglie d’origine, dove si tira avanti ad alcol e botte. All'arrivo dell’estate, Jim e L.A. sono ormai un duo affiatato. In quei pomeriggi infiniti e un po’ annoiati in cui vorresti solo che la vita ti venisse incontro, se ne vanno in giro senza meta per la periferia di Dallas. Nulla fa loro sospettare che la vita sta per colpirli come un treno in corsa. Eppure, quando in una scarpata ritrovano il cadavere di una coetanea, Jim si rende conto che conosce quel viso: è la ragazza che da qualche tempo gli appare in sogno, immobile accanto al suo letto, come a vegliarlo. O come a volergli dire qualcosa che lui non ha mai inteso.Quando la polizia scoprirà che la giovane vittima è solo l’ennesima di una serie, e che l’assassino è ancora in circolazione, Jim capirà che è giunto davvero il momento di fidarsi del suo talento strano e inconfessabile. Solo la “Vista” potrebbe salvare lui e L.A. dal Male, in quella strana estate che sta per mettere la parola fine alla loro infanzia.</div>
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Cecilia Lavopahttp://www.blogger.com/profile/18375684540621754800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7626691205455744133.post-17024733167127990992013-09-21T09:12:00.000+02:002013-09-21T09:12:00.304+02:00John Verdon - Il castigo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-krK_aqWH0dY/Ujx6whRU2AI/AAAAAAAACYI/ONbdlGp_98g/s1600/4118823.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-krK_aqWH0dY/Ujx6whRU2AI/AAAAAAAACYI/ONbdlGp_98g/s320/4118823.jpg" width="203" /></a></div>
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Prima di diventare scrittore è stato dirigente di varie agenzie pubblicitarie di Manhattan.Ora, come il detective nato dalla sua fantasia, vive nei boschi a nord di New York insieme alla moglie.Il thriller con cui ha esordito, L’enigmista, definito da «Il Sole 24 Ore» “un debutto da primo della classe”, è stato un bestseller in oltre venti paesi e un vero e proprio caso editoriale in Spagna, dove ha svettato per settimane in testa alle classifiche dei libri più venduti. Un grande successo bissato dal secondo romanzo: Il castigo.www.johnverdon.net www.facebook.com/authorjohnverdon</div>
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Per Pickwick in uscita a settembre 2013 - tradotto da Alfredo Colitto - e questa la sinossi:</div>
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Gli invitati sono tutti riuniti nel giardino della grande villa per brindare agli sposi: lui è uno psichiatra illustre e controverso, lei una giovane rampolla dell’alta società newyorchese. La sposa si fa attendere, come nelle migliori tradizioni. Ma quando il ritardo si fa imbarazzante, iniziano a cercarla. E la scoperta è macabra: la ragazza è in un cottage al limitare del bosco, decapitata con un machete.La concomitante scomparsa del giardiniere messicano fa subito ricadere i sospetti su di lui, ma le ricerche della polizia sono vane: l’uomo sembra essersi volatilizzato. Senza lasciare traccia. Né prove. Né movente plausibile.La pista seguita non convince la madre della vittima, che si rivolge a David Gurney, ex detective della Omicidi di New York. Da più di un anno ha abbandonato il distintivo, ma a quanto pare gli è impossibile godersi la pensione: ogni volta che un’indagine mette in crisi ogni logica, Gurney finisce per essere chiamato in causa. Solo lui sarà in grado di raccogliere la sfida di un killer così sfuggente da far dubitare della sua reale esistenza. Così geniale da riuscire a orchestrare nell’ombra un piano sadico e spietato. E pronto a colpire lo stesso Gurney, di cui conosce il punto più vulnerabile.</div>
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Qui se volete leggere un <a href="http://api.edizpiemme.it/storage/village/2012/08/31/566-2400.pdf" target="_blank">Estratto del libro</a></div>
Cecilia Lavopahttp://www.blogger.com/profile/18375684540621754800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7626691205455744133.post-21613049220932347372013-09-20T17:42:00.000+02:002013-09-20T17:42:32.819+02:00Simone Sarasso - Ljuba e lo sceicco<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-LaeVj0Kmj1o/Ujxp3eG793I/AAAAAAAACXI/VhpXp3lNYPA/s1600/SarassoLJUBA_cover_light.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://3.bp.blogspot.com/-LaeVj0Kmj1o/Ujxp3eG793I/AAAAAAAACXI/VhpXp3lNYPA/s320/SarassoLJUBA_cover_light.jpg" width="212" /></a></div>
<br /><div style="text-align: justify;">
Simone Sarasso si descrive così nel suo blog <a href="http://confinedistato.blogspot.com/" target="_blank">confinedistato.blogspot.com</a>: </div>
<div>
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Genere: Maschio</div>
<div style="text-align: justify;">
Ubicazione: Novara, No, Italia</div>
<div style="text-align: justify;">
Introduzione: Classe '78, professional writer dal 2005, scrive storie nere per la televisione, il cinema, la narrativa mainstream e i comics.</div>
<div style="text-align: justify;">
Film preferiti: Bella domanda... Tutto Tarantino e tutto Rodriguez. Poi Scorsese, Coppola e De Palma</div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
Musica preferita: Fred Buscaglione, Frank Sinatra, Offspring, Buena Vista Social Club, Diana Krall</div>
<div style="text-align: justify;">
Libri preferiti: Tutto Ellroy, tutto Genna. E poi i miei maestri: De Cataldo, Wu Ming, Evangelisti.</div>
<div>
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<br /></div>
<div>
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Nella sua <a href="https://www.facebook.com/sarassosimone/info" target="_blank">pagina fan di Facebook</a>, però, la biografia è molto dettagliata e vi consiglio di darle un'occhiata per conoscerlo meglio. La parte divertente è quando spiega che nel 2012 "gli parte la brocca" e scrive INVICTUS - Costantino, l'Imperatore guerriero (Rizzoli, 2012), biografia romanzata di Costantino il Grande. A pochi mesi dall'uscita di INVICTUS vede la luce il secondo romanzo del ciclo romano, COLOSSEUM (Rizzoli, 2012) e ora, per Marsilio, uscirà <span style="text-align: justify;">l’ultimo capitolo della Trilogia sporca dell'Italia, disponibile da ieri gratuitamente sui principali store online l’ebook Ljuba e lo sceicco, un racconto inedito con protagonista la conturbante e pericolosa Ljuba de Il Paese che amo. L’ebook contiene anche - in assoluta anteprima - l’incipit de Il Paese che amo, e quelli dei primi due romanzi della trilogia, Confine di Stato e Settanta.</span></div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ljuba Marekovna è soltanto una ragazza cresciuta nei bassifondi di Cracovia, ma è destinata a diventare la Regina della tv privata, una spia senza cuore al soldo del partito comunista e molto altro ancora…</div>
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<br /></div>
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Il Paese che amo sarà in libreria il 2 ottobre e vi anticipo la copertina: </div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-sxyBnjeqB1g/Ujxsd5gMo6I/AAAAAAAACXU/SdcfVq0Vs1g/s1600/3171611.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://3.bp.blogspot.com/-sxyBnjeqB1g/Ujxsd5gMo6I/AAAAAAAACXU/SdcfVq0Vs1g/s320/3171611.jpg" width="211" /></a></div>
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<br /></div>
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Per saperne di più, vi consiglio di andare sul sito di Marsilio.</div>
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Hanno scritto della Trilogia sporca dell’Italia:</div>
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«Attenzione. Siamo di fronte a un libro importante e a un esordio strepitoso. Non perdetevi questo romanzo» Valerio Evangelisti</div>
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«Sarasso scrive dei noir legati alla politica molto belli» Carlo Lucarelli</div>
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«Imperdibile. Una trilogia scatenata, complottistica e dichiaratamente ispirata alle strategie di scrittura di James Ellroy» Giancarlo De Cataldo</div>
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«Piazza Fontana, 1969. Simone Sarasso sarebbe nato undici anni dopo. Eppure questo libro sembra scritto da chi c'era» Dario Olivero, Repubblica.it</div>
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«Con un abile congegno narrativo Sarasso conduce il lettore in un viaggio irato e tempestoso, illuminato da squarci improvvisi, attraverso gli anni più difficili della nostra storia recente» Giorgio Boatti, Il Manifesto</div>
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<br /></div>
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<br /></div>
</div>
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Cecilia Lavopahttp://www.blogger.com/profile/18375684540621754800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7626691205455744133.post-39890394942682511032013-09-20T08:34:00.000+02:002013-09-20T17:50:28.533+02:00John Ajvide Lindqvist - Muri di carta<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-13z1p-q32UQ/UjwQ1KJxH2I/AAAAAAAACW4/r-wrwKcl_1E/s1600/3171175.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://3.bp.blogspot.com/-13z1p-q32UQ/UjwQ1KJxH2I/AAAAAAAACW4/r-wrwKcl_1E/s320/3171175.jpg" width="211" /></a></div>
<br /></div>
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Il libro:</div>
<div style="text-align: justify;">
Editore Marsilio / Collana Farfalle</div>
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Anno 2013</div>
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480 pagine - brossura con alette</div>
<div style="text-align: justify;">
Traduzione di Alessandro Bassini</div>
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<br /></div>
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Trama e recensione:</div>
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I racconti non sono le mie letture preferite perché non si fa in tempo ad amare o odiare i personaggi che già si arriva alla parola fine. Un altro motivo, quando si tratta di una raccolta di uno stesso autore, è che è molto difficile che siano tutti belli: solo tre o quattro sono degni di essere letti, i rimanenti sono mediocri o addirittura pessimi. Anche quelli di Stephen King, autore per il quale nutro particolare simpatia, non sfuggono a questa regola anche se l’autore del Maine può vantare una media un po’ più alta di racconti piacevoli. Ci sono infine rare eccezioni come Raimond Carver: quelli che troviamo su “Principianti” sono tutte piccole perle. Fatta questa lunga, e forse noiosa, premessa passo senza indugio a “Muri di carta”.</div>
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<br /></div>
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Ciò che accomuna gli undici racconti è la solitudine dei personaggi; anche quelli che formano coppie felici hanno pochissimi amici ma fondamentalmente sono soli a gestire i loro fantasmi, a risolvere casi a cui hanno dedicato l’intera vita o trovare finalmente un riscatto dopo tante battaglie perse. Un altro aspetto che mi ha colpito è la professione dei vari personaggi: troviamo il muratore, il controllore dei treni, il bigliettaio alla metropolitana, il negoziante di ferramenta, il maestro d’asilo, la donna delle pulizie. Mi piace questo: finalmente liberi da avvocati di grido, da luminari della medicina, da detective famosi e imbattibili. Gente più che normale troviamo in questi racconti. C’è però una stridente contraddizione: nelle loro letture troviamo Borges, Dostoevskij, Simone Weill, Graham Green, più altri autori scandinavi. Tra i vari personaggi che amano leggere su tutti spicca Dolores, del racconto “Majeken”, addetta alle pulizie in pensione che per sua stessa ammissione non è andata oltre le scuole dell’obbligo. Tutto è possibile per carità, forse in Svezia insegnano ad amare e ad apprezzare la letteratura. Non voglio apparire classista o prevenuto ma mi sembra altamente improbabile che Dolores possa fare un’analisi critica raffrontando i personaggi di un romanzo di una giallista come Kerstin Ekman con quelli di un premio nobel come Eyvind Johnson.</div>
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<br /></div>
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Ed ora i racconti.</div>
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<b>Lasciamo morire i vecchi</b></div>
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La poliziotta, che dedica tutta la vita a cercare di scoprire il colpevole di un brutale assassinio, non può non ricordare “La promessa” di Dürremmatt, ma il racconto di Lindqvist non ha lo spessore né raggiunge la drammaticità di quello dello scrittore svizzero. Il raffronto è impari pertanto la valutazione va fatta senza tener conto di ciò. Voto 3</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Confini</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Originale, con svolta finale imprevedibile. Tutto sommato i personaggi risultano simpatici. Un 4 più che meritato.</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Villaggio in altezza</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Forse il più “kinghiano” della raccolta. Questo riferimento è dovuto visto che lo stesso autore ne fa cenno (per tutti i racconti a dire il vero) nella postfazione. Ci lascia la curiosità di sapere quanto è grande l’essere mostruoso e la sua provenienza. Voto 3½.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Equinozio</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Quando si dice che la curiosità uccide! Un cordiale rapporto di amicizia tra una giovane mamma e un morto stecchito degenererà in maniera violenta, ma a farne le spese, manco a dirlo, sarà…. Molto surreale. Voto 3</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Non si vede, non c’è!</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Che cocente delusione per il protagonista! Peccato che il titolo anticipi la conclusione, altrimenti sarebbe stato un finale a sorpresa e inaspettato; sarebbe bastato intitolarlo “Paparazzo” per non toglierci il piacere della scoperta. A chi dare la colpa? Al traduttore o allo stesso autore? Nel dubbio devo penalizzare togliendo un punto. Voto 3</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>La supplente</b></div>
<div style="text-align: justify;">
A chi si è ispirato Linqvist? A Elio delle Storie tese quando mette in scena uno dei suoi stravaganti travestimenti? Tale sembra infatti la supplente il cui ricordo ossessiona un ex allievo appena uscito da una casa di cura per malati mentali. Insipido e inconsistente. Voto 2</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Eterno / Amore</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Non coinvolge, nessuna suspense anche se l’idea è buona. Ma sì! Un po’ di pietà la ispira il protagonista anche se chi è causa del suo mal… Lo sanno tutti che con la morte non si fanno patti: ti frega sempre! Voto 2½</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Poterti abbracciare a tempo di musica</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Criptico e brevissimo. Letto tre volte, l’ultima dopo che ho scoperto il titolo che inizialmente avrebbe voluto dargli. Niente da fare: non c’ho capito nulla. Voto 1</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Majken</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Simpatica la nostra Dolores che, a modo suo, applica l’esproprio proletario tanto in voga negli anni di piombo; molto meno cruento però rispetto agli avvenimenti di quel periodo. Voto 4</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Muri di carta</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Un bimbo all’interno del suo guscio estemporaneo, dove trascorrerà la notte lontana da casa. Le sottili pareti di cartone lo proteggeranno dal peggior incubo che possa avere: la bestia feroce. Il sole nascente troverà un piccolo giovane uomo forte e determinato pronto ad affrontare tutte le difficoltà che la vita futura gli riserverà. Tenero, di ampio respiro. Come in tutte le regole c’è l’eccezione: nonostante la brevità del racconto non ci può non affezionarsi al piccolo John. Voto 5</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>La soluzione finale</b></div>
<div style="text-align: justify;">
L’unico dove si riscontra solidarietà tra i vari personaggi decisi a scoprire cosa sta accadendo in un laboratorio militarizzato dove le cavie sono “i morti viventi”. Molta azione, movimentato e una dolce storia d’amore. La dimostrazione che, quando i deboli riescono ad essere coesi e si prefiggono uno stesso obiettivo, possono combattere e sconfiggere le forze del Male. Voto 4<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-m4cZz9xMvD4/UjxtbMgs6LI/AAAAAAAACXg/NDrIHRaQCcc/s1600/avatar31_1.gif" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-m4cZz9xMvD4/UjxtbMgs6LI/AAAAAAAACXg/NDrIHRaQCcc/s1600/avatar31_1.gif" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
Concludo con la valutazione complessiva: 3/5</div>
</div>
<div style="text-align: right;">
Aurelio (Standbyme)</div>
Cecilia Lavopahttp://www.blogger.com/profile/18375684540621754800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7626691205455744133.post-9577453379533170922013-09-18T09:49:00.000+02:002013-09-18T09:49:00.050+02:00Alberto Custerlina - All'ombra dell'impero<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-HodMkHEtrWw/UjYMKcQqefI/AAAAAAAACWY/otHvjbD78XI/s1600/copertina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://4.bp.blogspot.com/-HodMkHEtrWw/UjYMKcQqefI/AAAAAAAACWY/otHvjbD78XI/s320/copertina.jpg" width="217" /></a></div>
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Alberto Custerlina è nato e vive sull’orlo dei Balcani (Trieste).</div>
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Classe 1965, si occupa di formazione, e-learning e consulenza informatica. Ama leggere, fotografare, ascoltare musica e sa cucinare abbastanza bene. E' stato speleologo e alpinista. Ora, quando c’è la neve va in snowboard, altrimenti in mountain bike. Adora le condizioni meteo difficili, le sfide impossibili e le situazioni ingarbugliate. Nel 2009 è stato uno dei tre finalisti al Premio Camaiore di Letteratura Gialla con il romanzo Balkan Bang!, la sua opera prima uscita in libreria alla fine del 2008. Mano nera, il suo secondo romanzo, è uscito il 6 luglio 2010 per Baldini Castoldi Dalai editore. Il terzo romanzo, Cul-de-sac, è uscito il 20 settembre 2011, sempre per Dalai editore.</div>
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Giuseppe Genna l'ha definito un "potenziale agente mutageno del thriller internazionale, una delle scommesse già vinte del noir nostrano, sulla scia che va tracciando da anni Alan Altieri".</div>
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<a href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7626691205455744133" style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"></a><a href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7626691205455744133" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a>(biografia tratta dal suo profilo su <a href="https://www.facebook.com/al.custerlina?sk=info">Facebook</a>)</div>
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Qui l'intervista che ho realizzato: <a href="http://contornidinoir.blogspot.com/2011/10/intervista-alberto-custerlina.html">Intervista Alberto Custerlina</a></div>
Qui la recensione di <a href="http://contornidinoir.blogspot.com/2011/10/alberto-custerlina-cul-de-sac.html">Cul-de-sac</a><br />
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Il 18 settembre 2013, per la Dalai Editore, esce il nuovo romanzo di Alberto, intitolato "All'ombra dell'impero", Episodio I - Il segreto del Mandylion (disponibile anche in ebook), del quale vi propongo la trama:</div>
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Trieste, primavera del 1902. Il ricordo dei fatti di sangue seguiti al primo sciopero operaio dell’Impero asburgico è ancora vivo nella mente della cittadinanza. A pochi giorni dalla revoca dello stato d’assedio proclamato dal governo di Vienna, un sottufficiale dell’esercito viene trovato morto e sfigurato in un vicolo. Intanto, una preziosa reliquia cristiana, il Mandylion, viene rubata, perduta e infine ritrovata da Davorin, un ragazzino di dodici anni che in seguito a ciò pare acquisire strani poteri.</div>
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Anton Adler, padrino di Davorin nonché commissario di Polizia, e il suo amico Artan Hagopian, mercante di cineserie e legittimo custode della reliquia, si lanciano alla ricerca degli assassini del militare, intuendo il legame tra l’omicidio e il furto. I due diventano così i protagonisti di un’avventura che affonda le radici nel tempo di Gesù, nella Cina coloniale e nel cuore occulto dell’Europa.</div>
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A complicare l’indagine, entra in scena il maggiore Ettore Gortan, un ufficiale molto in vista che ha qualcosa da nascondere, e nel momento in cui tutte le tessere del rompicapo sembrano andare al loro posto, un uomo temibile riemerge dal passato.</div>
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Tra oscure minacce celate nell’ombra, ingegnosi inganni e tensioni politiche che rischiano di far esplodere l’Impero asburgico, Adler, Hagopian e il giovane Davorin affronteranno le loro paure e vedranno le loro convinzioni vacillare, fino a un gran finale che rivelerà un nemico inaspettato e letale.</div>
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Cecilia Lavopahttp://www.blogger.com/profile/18375684540621754800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7626691205455744133.post-44812729946900639862013-09-17T17:09:00.000+02:002013-09-17T17:09:00.349+02:00William McIlvanney - Come cerchi nell'acqua<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-gJuNc7JgB00/UjYLwpRyIvI/AAAAAAAACWQ/lOj3pbro-9c/s1600/4059981.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://1.bp.blogspot.com/-gJuNc7JgB00/UjYLwpRyIvI/AAAAAAAACWQ/lOj3pbro-9c/s320/4059981.jpg" width="203" /></a></div>
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Di scrittori scozzesi non ne ho letti molti, ma quelli che ho avuto il piacere di leggere, mi hanno fatto scoprire un genere - il Tartan noir - che considero fra i migliori nel panorama letterario. Ian Rankin lo rappresenta appieno, ma anche Allan Guthrie, del quale ho recensito <a href="http://contornidinoir.blogspot.it/2012/03/allan-guthrie-dietro-le-sbarre.html" target="_blank">Dietro le sbarre</a>, o Ray Banks.</div>
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Come cerchi nell’acqua, pubblicato per la prima volta in Inghilterra nel 1977 e premiato con il Crime Writers’ Association Macallan Silver Dagger for Fiction, è il primo di una serie di tre polizieschi con protagonista l’ispettore Jack Laidlaw.</div>
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E William McIlvanney (Kilmarnock, 1936) ne è l'autore. E' uno dei maggiori scrittori scozzesi contemporanei. Figlio di un minatore, si è laureato all’Università di Glasgow e per quindici anni ha fatto l’insegnante d’inglese prima di dedicarsi alla scrittura a tempo pieno. È autore di romanzi, poesie, saggi e articoli giornalistici grazie ai quali ha ottenuto numerosi riconoscimenti. Tra i suoi romanzi, The Big Man (Tranchida, 2003) ha avuto una trasposizione cinematografica con protagonista Liam Neeson e musiche di Ennio Morricone. </div>
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Uscito il 4 settembre 2013 per Feltrinelli/FoxCrime, si spera abbia quel successo che non capitò alla sua prima uscita:</div>
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Eccentrico, taciturno, pensatore di paradossi, amante del whisky e delle belle donne, ma anche di T.S. Eliot e di Camus: è Jack Laidlaw, ispettore della polizia di Glasgow. Animato da un rigoroso ideale di giustizia che lo porta ad agire secondo un codice morale tutto suo, Laidlaw è un battitore libero: si muove nelle squallide periferie di Glasgow, intrattiene rapporti fin troppo stretti con i gangster locali e si sente a casa là dove nessun poliziotto osa mettere piede. Quando la diciottenne Jennifer Lawson viene assassinata, Laidlaw è senz’altro il più adatto a intervenire. Aiutato dal volonteroso ma acerbo Harkness, dovrà indagare tra pub fumosi e squallidi club, fare domande scomode, scavare negli angoli più bui della città, alla caccia di un uomo che sono in molti – anzi, decisamente in troppi – a cercare. Sulle sue tracce, infatti, ci sono anche il padre di Jennifer, deciso a farsi giustizia da sé, bande di vigilantes del quartiere e criminali disposti a tutto pur di proteggere i loro traffici. Uomini duri, persino più pericolosi e colpevoli del vero assassino. Primo di una trilogia pluripremiata pubblicata originariamente nel 1977, un grande classico ancora straordinariamente fresco e attuale, capostipite del “tartan noir”, il giallo scozzese che ha ispirato un’intera generazione di scrittori in tutto il mondo, da Ian Rankin a Irvine Welsh. Instancabile esploratore degli abissi, William McIlvanney non si limita a mettere in scena un delitto: ne porta a galla implicazioni, moventi, alibi, background sociale, psicologico e culturale. Fino a scoprire che spesso il confine che separa il bene dal male, la colpa dall’innocenza, è sottile e indistinto come il fondo di un bicchiere a tarda notte.</div>
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Lo leggerò per voi e ci ritroveremo qui per la recensione! E se <i>The Telegraph</i> definisce l'autore come uno dei 50 giallisti da leggere prima di morire..fossi in voi mi affretterei..</div>
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Cecilia Lavopahttp://www.blogger.com/profile/18375684540621754800noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7626691205455744133.post-90937539928420699572013-09-16T13:49:00.000+02:002013-09-16T13:49:00.742+02:00Jim Nisbet - Il burattino<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-VBHwlCvQzPA/UjYLiudRWlI/AAAAAAAACWI/rHN_pBR8hqc/s1600/CopBurattino_low.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://3.bp.blogspot.com/-VBHwlCvQzPA/UjYLiudRWlI/AAAAAAAACWI/rHN_pBR8hqc/s320/CopBurattino_low.jpg" width="220" /></a></div>
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Il libro:<br />
Editore Fanucci TimeCrime<br />
Anno 2013<br />
288 pagine - rilegato con sovracopertina<br />
Traduzione di Jacopo Lenkowicz<br />
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Trama e recensione:<br />
Come movimentare una tranquilla cittadina americana, in cui l'unico rumore arriva dalla macchina del caffè di un bar? E allora prendete Dip, nello stato di Washington e Mattie Brooke, bella e solitaria cameriera - annoiata e alla ricerca di emozioni forti - fatele incontrare Tucker Harris, commesso viaggiatore reduce dal Vietnam. Aggiungete un mix di alcol e anfetamine, qualche pesce combattente dell'acquario e una poesia di Verlaine e la ricetta è completa. La notte di sesso selvaggio è assicurata, ma sarà solo il principio della discesa verso l'inferno per Mattie: la mattina seguente, due sconosciuti, Eddie e Scott, appaiono al caffè, chiedendo di Jedediah Dowd - presunto fidanzato di Mattie. Mattie conduce i due uomini alla fattoria di Dowd, dove scopre non solo che il suo amico coinvolto in affare di droga, ma a quanto pare anche Tucker Harris è in qualche modo coinvolto.<br />
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Uscito negli Stati Uniti nel 1989 con il titolo di Death Puppet, il romanzo di Nisbet non è forse il migliore per cominciare a conoscere l'autore, finalista al Pushcart Prize e all’Hammett Prize, tradotto in dieci paesi. In Italia, sono già usciti per Fanucci Editore Prima di un urlo (2001), Iniezione letale (2009) e Cattive abitudini (2010).</div>
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Osannato dalla critica, l'autore ha saputo proporre dei romanzi noir a tinte forti che raccontano l'America di oggi con i suoi contrasti economici e sociali. In questo caso, la trama è un insieme di azioni violente e di un concatenarsi di eventi che precipitano e coinvolgono i protagonisti. Chi li subisce più degli altri è Mattie, la quale si ritrova a incolparsi di non saper valutare - e scegliere - gli uomini giusti a cui abbinarsi, cadendo troppo facilmente dalla padella alla brace.</div>
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Un libro prevalentemente "al maschile", nel quale vi è una predominanza di testosterone vagante fra Tucker Harris (e il suo <i>diavoletto.</i>.divertente<i>), </i>Jedediah Dowd, Jake, Mordecai, Scott e Eddie. Un manipolo di uomini che insieme non riescono a formarne uno solo decente. </div>
<div style="margin: 0px;">
Una scrittura "maledetta", che attrae per originalità e tensione, ma che non è riuscita a coinvolgermi come avrei immaginato, anche se la curiosità mi ha portata fino all'epilogo finale. </div>
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Ciò non toglie che - come amante del noir - dovrò colmare la lacuna che ho su questo autore e recuperare i romanzi precedenti.</div>
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Lo scrittore:<br />
Jim Nisbet è nato nel North Carolina nel 1947. Vive a San Francisco, dove costruisce mobili, e ha pubblicato quattro romanzi che lo hanno consacrato come un autore di noir e hard-boiled ricercato e originale. Le sue opere sono tradotte in Francia e in Germania; in Italia, per Fanucci Editore sono già usciti: Prima di un urlo, Iniezione letale e Cattive abitudini. Per Timecrime, nel 2012, I dannati non muoiono. «Quali sono stati, secondo lei, i punti salienti della sua carriera fino ad ora?» «Soltanto uno: sono ancora vivo.» Jim Nisbet</div>
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Cecilia Lavopahttp://www.blogger.com/profile/18375684540621754800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7626691205455744133.post-23844097487884563742013-09-15T11:28:00.000+02:002013-09-15T20:47:43.136+02:00Edgar Allan Poe - I viaggi immaginari<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-nbqI_U1v9Qo/UjYAwqju87I/AAAAAAAACSA/GIiKtKuO-j8/s1600/viaggi_immag.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://4.bp.blogspot.com/-nbqI_U1v9Qo/UjYAwqju87I/AAAAAAAACSA/GIiKtKuO-j8/s320/viaggi_immag.jpeg" width="228" /></a></div>
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Mi ricordo ancora oggi di quando iniziai a leggere Edgar Allan Poe, il maestro dell'horror, anche se in realtà la sua carriera letteraria ha spaziato dai generi più diversi..</div>
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Cominciai con i suoi racconti, per proseguire con Le avventure di Gordon Pym e, considerato <i>creatore di sogni spaventosi e fantasmi indimenticabili, </i>posso confermare che è stato uno degli autori che non conosce tramonto.</div>
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Vissuto dal 1809 al 1849, giornalista di professione, era considerato un artista trasgressivo e per questo emarginato. Molti dei suoi lavori hanno avuto degli adattamenti cinematografici nel corso degli anni, e la sua stessa vita è soggetto per film e pièce teatrali. Considerato l’inventore del giallo psicologico e uno dei precursori della fantascienza, E. A. Poe è uno dei più grandi autori di lingua inglese di tutti i tempi.</div>
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<br /></div>
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In libreria dal 29 agosto 2013, I viaggi immaginari, raccolta di racconti curata da Alessandro Gebbia e pubblicato da Gargoyle Books, questa la sinossi:</div>
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Per la prima volta riuniti in un’unica raccolta, i racconti del genio del terrore sui viaggi stravaganti e impossibili in giro per questo e altri mondi. Dove porta un’immaginazione vivace e fertile come quella del tenebroso Edgar Allan Poe? Dovunque ci sia una storia inquietante da raccontare, nei luoghi noti del pianeta, ma anche ai confini del mondo, avanti e indietro nel tempo, a esplorare i mondi che costituiscono l'immaginario collettivo del suo tempo e sovente ad anticiparne quello futuro. Seguendo le sue ossessioni, ci accompagna nell'esplorazione delle Montagne Rocciose, allora ancora “terra incognita”; o ci coinvolge nelle rischiose navigazioni attraverso i Mari del Sud; o ci proietta a ritroso nell’Oltremondo della mitologia classica e nel regno delle fate e poi, in avanti, verso la Luna; o, infine, cosa ancora più straordinaria, verso un futuristico e improbabile universo fantascientifico in cui gli scienziati più stravaganti ci mostrano esperimenti ancora più stravaganti.</div>
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Racconto dopo racconto il lettore assiste al comporsi della straordinaria cartografia di un mondo sempre sospeso tra realtà e fantasia, tra sogno e incubo, un mondo di luoghi fisici e metafisici al centro del quale c'è sempre e solo l’uomo.</div>
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Ci troviamo qui per la recensione.</div>
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Cecilia Lavopahttp://www.blogger.com/profile/18375684540621754800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7626691205455744133.post-16976813377088153302013-09-14T18:41:00.000+02:002013-09-15T20:53:58.280+02:00Jonathan Coe - Expo 58<div style="margin-bottom: 0cm;">
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-tGtX1dqFLUU/UjYCOi7VxcI/AAAAAAAACTM/kR1EnYlZWmk/s1600/4059983.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-tGtX1dqFLUU/UjYCOi7VxcI/AAAAAAAACTM/kR1EnYlZWmk/s320/4059983.jpg" width="202" /></a></div>
<br /></div>
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Il libro:</div>
<div style="text-align: justify;">
Editore Feltrinelli / Collana Narratori</div>
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Anno 2013</div>
<div style="text-align: justify;">
288 pagine - brossura</div>
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Traduzione di Delfina Vezzoli</div>
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Trama e recensione:</div>
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La mattina di giovedì 17 aprile 1958, la Fiera mondiale di Bruxelles fu dichiarata aperta da re Baldovino del Belgio. Entrò nel Grand Auditorium e pronunciò il discorso inaugurale, Discorso in cui espresse la sua visione che l’umanità si trovava a un bivio, ed era di fronte a due strade, una che conduceva alla pace e una che portava alla distruzione. Raccomandò, tutto sommato, di imboccare la prima di queste strade.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'Expo 58 fu il primo evento che venne inaugurato alla fine della seconda guerra mondiale nel quale ogni nazione avrebbe partecipato per la salvaguardia del futuro, attraverso la sinergia di tutti i componenti. Le nazioni i cui complessi rapporti, i cui conflitti e alleanze, le cui dense, intricate storie avevano forgiato e avrebbero continuato a forgiare il destino dell’umanità.</div>
<div style="text-align: justify;">
Era l'epoca in cui uscivano articoli di Bertrand Russell sull'Observer, nei quali sosteneva la sua approvazione al disarmo nucleare e, di contro, si sosteneva che nella gioia di condannare la proliferazione delle armi, la gente dimenticava i benefici delle tecnologie nucleari: energia, pulita e a basso costo.</div>
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Fu eretta una costruzione denominata Atomium, un monumento bizzarro, sfrontato. La struttura era in acciaio, vetro e cemento; alto più di cento metri e assomigliava alla cella unitaria di un cristallo di ferro, ingigantita 165 miliardi di volte. Progettata dall'architetto André Waterkeyn, risultò essere incredibilmente d'impatto.</div>
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Al di là della facciata, però, in un clima ancora permeato di tensioni tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica, l'evento è in realtà un modo velato per studiarsi a vicenda e ogni atto studiato a tavolino grazie ad agenti accuratamente selezionati.</div>
<div style="text-align: justify;">
Cosa ci fa quindi un tranquillo e giovane copywriter del Central Office of Information di Londra,Thomas Foley, in un ambiente del genere? Ebbene, proprio lui sarà l'epicentro degli intrighi internazionali, logicamente a sua insaputa..</div>
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Sarà incaricato di sovrintendere alla gestione del pub Britannia nel padiglione inglese all'interno dell'Atomium. E non sarà un compito molto facile: avrà a che fare con donne bellissime, che metteranno a serio repentaglio il suo matrimonio, a russi che bevono vodka come fosse acqua e a osti che saranno ubriachi ancor prima di cominciare!</div>
<div style="text-align: justify;">
Anche in questo caso, primo romanzo di Jonathan Coe che leggo (e mi sa proprio che dovrò correre ai ripari!) e noto subito la capacità di proiettarmi indietro nel 1958 senza trovarmi tra ruderi e macerie, ma fra nazioni pronte a ricominciare.</div>
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Thomas Foley, soffocato tra quel lavoro che giudicava tedioso e spregevole e nel ruolo di marito e padre, pensava a quell'allontanamento per sei mesi come la ricerca di nuovi stimoli e nuove opportunità di carriera. Era anche un modo per presentare la Gran Bretagna all'Expo 58 in una veste totalmente nuova, senza trascurare le sue tradizioni, il suo fasto, il suo cerimoniale. Si decise, quindi, di inserire tra il padiglione ufficiale e quello industriale, un pub. Si sarebbe chiamato Britannia. Un'idea non molto originale, ma stranamente ebbe un buon riscontro da parte degli avventori.</div>
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Jonathan Coe si diverte a creare ruoli multipli per i suoi personaggi, nei quali ognuno è libero di interpretare quello più appropriato.</div>
<div style="text-align: justify;">
Molto divertente la parte epistolare tra Thomas e la moglie, i quali si scrivevano le cose più disparate: lui concentrato agli incontri con personaggi famosi, lei alle prese con la piccola di casa e con il vicino, molto “disponibile” a compensare lì dove il marito era assente..</div>
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Maliziosi, cosa avete capito? Scavare una vasca per i pesci rossi, tenere la bambina mentre la donna doveva fare visita ad una cugina molto malata..</div>
<div style="text-align: justify;">
Lo scrittore mixa sottile ironia, politica e sentimenti, creando un cocktail assolutamente godibile e poco alcolico, senza farci che la coesione di tutti i Paesi può essere terra fertile per un futuro migliore.<br />
Da leggere.</div>
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Lo scrittore:</div>
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Jonathan Coe è nato a Birmingham nel 1961, si è laureato a Cambridge e a Warwick, vive a Londra. Ha scritto due biografie (Humphrey Bogart e James Stewart) e con Feltrinelli ha pubblicato: La famigliaWinshaw (1995), La casa del sonno (1998), L’amore non guasta (2000), La banda dei brocchi (2002), Donna per caso (2003), Caro Bogart. Una biografia (2004), Circolo chiuso (2005), La pioggia prima che cada (2007), Questa notte mi ha aperto gli occhi (2008), I terribili segreti di Maxwell Sim (2010), Come un furioso elefante. La vita di B.S. Johnson in 160 frammenti (2011), Lo specchio dei desideri (2012) e, nella collana digitale Zoom, V.O. (2011).</div>
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Cecilia Lavopahttp://www.blogger.com/profile/18375684540621754800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7626691205455744133.post-74081413586567889932013-09-13T09:16:00.000+02:002013-09-13T09:16:23.260+02:00Maria Masella - Celtique<div style="text-align: center;">
<img height="320" src="http://www.frillieditori.com/images/stories/celtique%20corretta.jpg" width="213" /></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="text-align: justify;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
Il libro:<br />
Editore Fratelli Frilli<br />
Anno 2012<br />
288 pagine - brossura con sovracopertina<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Trama e recensione:<br />
Prima indagine, almeno per me, del commissario Mariani, alle prese con due indagini parallele, una "ufficiale" e una "non ufficiale": un uomo di colore è stato accoltellato allo stomaco vicino a Raibetta.<br />
Sembra che nessuno abbia visto nulla, chi sostiene che fosse uno spacciatore.<br />
Nel frattempo, riaffiorano ricordi del passato quando un uomo che anni prima lo aveva soprannominato Celtique, gli chiede di dimostrare l'innocenza della sua donna, colpevole di un omicidio avvenuto anni prima e per il quale, a suo avviso, non era stata fatta un'indagine accurata.<br />
Il rapporto d'intesa che Mariani ha con la moglie Francesca, gli permette di avere dei validi suggerimenti per arrivare più vicino alla risoluzione dei casi. Ma c'è anche l'ispettore Petri, l<span style="text-align: start;">a sua vice che lo supporta allo stesso modo e con la stessa determinazione, senza dimenticare i ruoli di ognuno.</span><br />
Mariani è un commissario che cresce ad ogni romanzo, a cominciare dal primo della serie e forse la lettura di come quest'uomo ha cominciato servirebbe ad approfondire la sua conoscenza.<br />
Una trama che solleva una verità incontrovertibile: il razzismo è ancora molto radicato nel tessuto sociale e la sua estirpazione sarà un traguardo ancora molto lontano.<br />
Maria Masella ci conduce attraverso la città di Genova, tra i suoi caruggi e la gente dal carattere all'apparenza chiuso e ombroso, ma capace - sotto un tessuto all'apparenza omertoso - di rompere il silenzio e regalarci personaggi di carattere e personalità.<br />
Tra i cinque finalisti <span style="text-align: start;">alla IX edizione de</span>l Premio Azzecagarbugli, una lettura piacevole e veloce.<br />
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<span style="text-align: justify;">La scrittrice:</span></div>
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Maria Masella è nata a Genova. Ha partecipato varie volte al Mystfest di Cattolica ed è stata premiata in due edizioni (1987 e 1988). Ha pubblicato una raccolta di racconti – Non son chi fui – con Solfanelli e un’altra – Trappole– con La Clessidra. Sempre con La Clessidra è uscito nel ’99 il romanzo poliziesco Per sapere la verità. La Giuria del XXVIII Premio “Gran Giallo Città di Cattolica” (edizione 2001) ha segnalato un suo racconto La parabola dei ciechi, inserito successivamente nell’antologia Liguria in giallo e nero (Fratelli Frilli Editori, 2006). Ha scritto articoli e racconti sulla rivista “Marea”. Per Fratelli Frilli Editori ha pubblicato Morte a domicilio(2002), Il dubbio (2004), La segreta causa (2005), Il cartomante di via Venti (2005), Giorni contati (2006), Mariani. Il caso cuorenero (2006), Io so. L’enigma di Mariani (2007), Primo (2008), Ultima chiamata per Mariani (2009), Mariani e il caso irrisolto (2010), Recita per Mariani (2011) e Per sapere la verità(2012). </div>
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Per Corbaccio ha pubblicato Belle sceme! (2009). Morte a domicilio e Il dubbio sono stati pubblicati in Germania dalla Goldmann. </div>
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Il sito della scrittrice è <a href="mailto:marilumas@libero.it">www.mariamasella.it</a>.</div>
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Cecilia Lavopahttp://www.blogger.com/profile/18375684540621754800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7626691205455744133.post-24320226584526292912013-09-12T08:52:00.000+02:002013-09-15T20:56:04.595+02:00Matteo Di Giulio I delitti delle sette virtù<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-JqKmD9p8SAY/UjYCunMGj8I/AAAAAAAACTU/vgYWmyYxAMw/s1600/delitti-7-virtu.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://4.bp.blogspot.com/-JqKmD9p8SAY/UjYCunMGj8I/AAAAAAAACTU/vgYWmyYxAMw/s320/delitti-7-virtu.jpg" width="216" /></a></div>
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Matteo Di Giulio vive a Milano, dove è nato nel 1976. Ha pubblicato i romanzi La Milano d'acqua e sabbia, finalista al Premio Belgioioso Giallo, e Quello che brucia non ritorna. Suoi racconti sono apparsi su diverse antologie e su Velvet – la Repubblica. Da sempre appassionato di storia, per scrivere I delitti delle sette virtù ha trascorso un lungo periodo di ricerca tra biblioteche e archivi fiorentini. Conosco Matteo da parecchio tempo e mi fa piacere sia riuscito a pubblicare il suo nuovo romanzo, anche se chi mi conosce sa che non amo i thriller storici..</div>
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Starò quindi alla finestra a guardare, mentre vi indico la sinossi di Sperling & Kupfer. Il romanzo è nelle librerie dal 17 settembre 2013: </div>
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<span style="background-color: #ececec; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;"><br /></span></div>
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Anno Domini 1481. Un rogo brucia in una città spagnola: un uomo e una donna, bollati come eretici, stanno espiando le loro colpe. Ad assistere, con gli occhi sbarrati e il cuore gonfio di paura, c’è un bambino. È il figlio Rafael, che guarda morire i suoi genitori e tende le braccia verso le fiamme, in un estremo tentativo di riportarli a sé. Tredici anni dopo, quel bambino diventato ormai un giovane uomo arriva a Firenze, in fuga dall’Inquisizione e dalle sue persecuzioni: per lui, spagnolo di fede musulmana, non c’è pace nell’Europa cattolica. Non intende fermarsi a Firenze, ma grazie a un incontro fortuito cambia i suoi piani: si trova infatti, per caso, nel posto giusto al momento giusto e salva da un’aggressione un ricco mercante, Jacopo da Forlì, conquistandone la fiducia. Rafael entra così alle dipendenze di Jacopo, un uomo influente e vicino alla corte dei Medici. Allo stesso tempo, però, qualcuno in città sta seminando il terrore: una serie di delitti, commessi in rapida successione, ha trasformato Firenze in una città fantasma. La firma dell’assassino è sempre la stessa: sul corpo della vittima viene inchiodata una pergamena, sulla quale sono scritti oscuri testi che si riferiscono ogni volta a una delle sette virtù. Ben presto, sospetti e accuse ricadono proprio su Rafael, straniero e appena giunto in città. Solo Jacopo crede alla sua innocenza: forse per questo viene ucciso anche lui… Mentre Firenze è scossa dalle prediche infiammate del Savonarola, a Rafael non resta che cercare di scoprire da solo il vero colpevole. E soprattutto capire chi e perché lo vuole morto. Matteo Di Giulio ci trasporta in uno dei periodi più affascinanti, cupi e misteriosi della storia rinascimentale, con un thriller che si legge d’un fiato, forte di un protagonista eccezionale e di una scrittura che non lascia scampo.<br />
<br />
Buona fortuna a Matteo e buona lettura!</div>
Cecilia Lavopahttp://www.blogger.com/profile/18375684540621754800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7626691205455744133.post-17874671051145001912013-09-10T10:58:00.000+02:002013-09-15T20:58:33.412+02:00Italo Bonera - Io non sono come voi<div>
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-srQuP_NPaIs/UjYDIvgtOoI/AAAAAAAACTc/7Dc_-ylbZkY/s1600/iononsonoweb.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://1.bp.blogspot.com/-srQuP_NPaIs/UjYDIvgtOoI/AAAAAAAACTc/7Dc_-ylbZkY/s320/iononsonoweb.jpg" width="224" /></a></div>
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Il libro:<br />
Editore Gargoyle Books<br />
Anno 2013<br />
256 pagine - ebook<br />
<br />
Trama e recensione:<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i>La giustizia è l'illusione per anime
belle, aspirazione basica per la civiltà degli ingenui. Al di sopra
della giustizia vige la grossolana pulsione della semplice vendetta,
l'istintiva reazione dello stupido scimmione decerebrato. Su un piano
superiore c'è la rappresaglia, sproporzionata e demoniaca. Ancora
più in alto, regna l'inarrivabile divinità del perdono.</i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i>Io non sono né un ingenuo, né un
animale, e certamente non un dio.</i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i>Non credo alla giustizia.</i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i>Non mi basta la vendetta.</i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i>Non mi si addice il perdono.</i></div>
<i>Resta la rappresaglia.</i><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Mi ricordo che qualche anno fa, il sindaco di Milano vietò di sedersi sui gradini davanti a Piazza del Duomo, per evitare i bivacchi della gente. Ecco, se questo venisse fatto nell'anno 2056, il rischio sarebbe di trovarsi arruolati nella Divisione Terza del Direttorato ed essere paragonati alla stregua di un criminale..</div>
<div style="text-align: justify;">
Questa la vicenda capitata ad un anonimo professore, il quale per puro caso, sedutosi sui gradini del sagrato di una chiesa per fumarsi una sigaretta – le panchine erano state rimosse dall'amministrazione - è stato fermato da un agente dalla testa suinesca della GenLoc, la Gendarmeria Locale, il quale lo scambia per uno dei tanti immigrati clandestini. E in un attimo si ritrovò strattonato, preso a calci, arrestato e processato. L'accusa era di oltraggio a pubblico ufficiale, resistenza all'arresto. Un reato che oggi avrebbe deboli conseguenze, ma nel 2056 lo scotto da pagare era altissimo: tre anni di arruolamento forzato nella Divisione Terza.</div>
<div style="text-align: justify;">
“<i>Consulenza strategica e cooperazione operativa allo sviluppo”, la chiamano. In realtà – e tutti preferiscono non saperlo – la Divisione Terza del Direttorato è il braccio armato nazionale sottomesso alle tattiche della politica postneocolonialista della Totaldemocrazia. Interventi in appalto condotti da mercenari di Stato, ecco cosa fa la Terza. Le missioni di “consulenza” sono in realtà sporche, maledette, immorali e indecenti guerre</i>. </div>
<div style="text-align: justify;">
Aveva compiuto trentaquattro anni da poco, dei quali almeno venti cristallizzati nell'eterno presente della Totaldemocrazia, il regime di emergenza varato dopo la crisi del '36. Si barcamenava in un mondo che non considerava il proprio, alle prese con un'esistenza banale in un esercito di vite banali.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma quell'evento lo trasformò totalmente, tanto da far emergere il suo lato oscuro – dopo essere riuscito ad evadere fingendosi caduto in uno stato vegetativo - la sua sete di vendetta, alle prese con le ingiustizie di un ingranaggio e di un regime totalitario che aveva reso gli essere umani vittime del sistema.</div>
<div style="text-align: justify;">
Accecato dalla rabbia, convinto di essere diverso dagli altri, riuscirà a non farsi avvinghiare dalle spire del male? </div>
<div style="text-align: justify;">
Come più volte ribadito sul mio blog, non leggo molti romanzi di fantascienza, ma in realtà qui parliamo di fantapolitica, di denuncia sociale. Il romanzo nasce a seguito di un fatto di cronaca accaduto nel 2010 nella città di Brescia - luogo di nascita dello scrittore - scenario di una protesta degli immigrati molto dura, contro una sanatoria truffa.</div>
<div style="text-align: justify;">
Italo Bonera ci racconta di un futuro immaginario molto improbabile e pessimistico in cui la Democrazia è scalzata dalla Dittatura e chiunque ha una storia da raccontare come “ex qualcosa”: avvocati, medici, scrittori, bioinformatici, giornalisti, carcerati. Tutti incastrati dall'ingranaggio del potere.</div>
<div style="text-align: justify;">
Una storia che sembra lontana anni luce dal nostro quotidiano, ma che riporta alla mente svariati fenomeni di malagiustizia, alla quale purtroppo stiamo facendo l'abitudine, anestetizzati dalle notizie, sopraffatti dal qualunquismo e dalla convinzione che <i>noi non siamo come loro</i>, i criminali.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma siamo davvero sicuri? E' questa l'evoluzione a cui agogniamo? O trattasi di involuzione? </div>
<div style="text-align: justify;">
Siamo nel 2056, ma a me ricorda molto il Far West..una terra di frontiera in cui vigeva la legge del più forte, o di quello più armato!</div>
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<br /></div>
<div align="LEFT" style="line-height: 0.47cm; margin-bottom: 0cm;">
Lo scrittore:
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Italo Bonera è nato a Brescia nel 1962. Nel 2004 con American Dream ha vinto il premio Fredric Brown per racconti brevi indetto da Delos Books. Ha firmato insieme a Paolo Frusca il romanzo di storia alternativa Ph0xGen!, finalista al premio Urania 2006 e pubblicato nel 2010 da Mondadori nel volume Un impero per l’inferno per la collana Urania Millemondi. La storia sta per diventare un graphic novel in uscita nel 2013.</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Io non sono come voi si è qualificato tra i cinque finalisti del premio Urania (Mondadori) assegnato nel luglio 2012. </div>
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<div style="background-color: white; border: 0px; color: #666666; font-family: Tahoma, Geneva, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20.390625px; margin-bottom: 15px; margin-top: 10px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: center; vertical-align: baseline;">
</div>
Cecilia Lavopahttp://www.blogger.com/profile/18375684540621754800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7626691205455744133.post-17753686166122442832013-09-07T09:35:00.003+02:002013-09-15T21:02:06.678+02:00Intervista a Jonathan Coe<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-Sg15zLLC5tM/UjYDs4JH9qI/AAAAAAAACTo/SkS9KNUGSfc/s1600/SAM_0388.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://2.bp.blogspot.com/-Sg15zLLC5tM/UjYDs4JH9qI/AAAAAAAACTo/SkS9KNUGSfc/s320/SAM_0388.JPG" width="320" /></a></div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-A8ujvCuFVDs/UjYD7t97fBI/AAAAAAAACTw/t0Dmo_j-ddY/s1600/SAM_0387.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-A8ujvCuFVDs/UjYD7t97fBI/AAAAAAAACTw/t0Dmo_j-ddY/s320/SAM_0387.JPG" width="267" /></a></div>
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Il 3 settembre 2013, presso la Fondazione Feltrinelli, si è svolta un'intervista collettiva composta da nove blogger. Prima iniziativa del genere da una casa editrice, è stato un esperimento che ha permesso, attraverso un unico incontro, di conoscersi fra "addetti ai lavori" e sono contenta di averne fatto parte.</div>
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I partecipanti sono stati: l'interprete Maria Pia Falcone, io, Gloria Ghioni di <a href="http://www.criticaletteraria.org/" target="_blank">Critica Letteraria</a>, Noemi Cuffia di <a href="http://eccomimi.blogspot.it/" target="_blank">Tazzina di Caffè</a>, Annamaria Trevale di <a href="http://www.sulromanzo.it/" target="_blank">Sul Romanzo</a>, Marilia Piccone di <a href="http://www.wuz.it/" target="_blank">Wuz</a>, Chiara Marzorati di <a href="http://www.libreriamo.it/" target="_blank">Libreriamo</a>, Laura Pezzino di <a href="http://bookfool.vanityfair.it/" target="_blank">Vanity Fair</a> (Bookfool), Barbara Rossetti di <a href="http://www.booksblog.it/" target="_blank">Booksblog</a> (Blogo) e Giorgio Catania de <a href="http://www.linkiesta.it/" target="_blank">Linkiesta</a>. </div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-kQC0ojHqQ-Q/UjYEF4NHMuI/AAAAAAAACT4/wdZqis4CKIU/s1600/DSCN3041.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="241" src="http://2.bp.blogspot.com/-kQC0ojHqQ-Q/UjYEF4NHMuI/AAAAAAAACT4/wdZqis4CKIU/s320/DSCN3041.JPG" width="320" /></a></div>
<br />
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Dopo aver pubblicato libri di narrativa sui generis molto acuti e profondi, Jonathan Coe ha voluto dedicarsi alla realizzazione di una spy story divertente, attraverso la creazione di un personaggio in bilico tra il serio e il faceto. Expo 58 è in libreria dal 28 agosto 2013 e abbiamo incontrato l'autore - alto, canuto e occhi azzurri che ci osservano curiosi - per sottoporlo alle nostre fila di domande:</div>
<br />
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1.Nel suo romanzo “Lo specchio dei desideri”, si rivolgeva a un pubblico giovane, nell'età in cui mente e fisico si trasformano, in cui cambia il modo di “interpretare il mondo”.</div>
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Leggendo Expo 58, mi ha fatto pensare che, in fondo, anche in questo romanzo si vuole dare spunto di riflessione sul modo di interpretare il mondo e il suo futuro, attraverso la sinergia di tutti i paesi. Cosa ne pensa?</div>
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J.: Trovo affascinante quando un lettore riesce a sorprendere lo scrittore! Complimenti e grazie di avermici fatto riflettere, non avevo pensato ad una connessione fra i due romanzi.</div>
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Sicuramente se vogliamo fare il confronto di Thomas e la bambina de Lo specchio dei desideri, Thomas è più frustrante, entrambi imparano ma se Thomas lo fa in maniera lunga e un po' ottuso, naif, ingenuo e sono solo le due spie che riescono a farlo ragionare sull'intrigo. La ragazzina, Claire, apprende più in fretta e ha una mente molto più acuta rispetto a quanto non lo sia Thomas.</div>
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<br /></div>
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2. E' la prima volta che viene suggestionato da Atomium dall'architettura, tanto da ispirarle un tema volto ai movimenti sociali e relazionali della politica e del popolo? </div>
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J.: L'architettura è un tema che mi ha relativamente interessato finora, più negli ultimi anni. E' vero il fatto che sono più ispirato dagli aspetti sociali come fonte di ispirazione per scrivere un romanzo come in questo caso. Quando ho visto l'Atomium mi ha colpito particolarmente e mi ha fatto pensare al tempo, elemento molto importante in tutti i miei romanzi, alla speranza verso il futuro, anche se ormai un'opera del passato. Mi sono davvero commosso.</div>
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<br /></div>
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3. Collegandomi al discorso dell'ambientazione del romanzo, come si è documentato? </div>
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J.: Ho consultato molti libri su Expo 58 - parecchi scritti in francese - . Ho incontrato giornalisti e le persone che hanno partecipato all'evento – felici di ricordare quei momenti - ho letto carte e cartine. </div>
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Per quanto riguarda la spy story, ho visto molti film di spionaggio. Sono stato influenzato dai film di Hitchcock. Ma poiché l'intera storia è inventata e lo stesso Thomas vive in un mondo di facciata, è questo elemento che ho voluto trasmettere, quindi non volevo che fosse realistico o fedele al periodo storico, ma un esercizio di fantasia. </div>
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<br /></div>
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4. Pensa che al giorno d'oggi il romanzo storico abbia una funzione sociale, morale o altrimenti fonte di ispirazione a livello narrativo? </div>
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J.: Penso che qualsiasi buon romanzo deve avere una funzione morale o sociale, per aiutare il lettore a pensare in maniera più libera. Quindi il fatto stesso di scrivere o leggere diventa un atto politico in sé.</div>
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Da giovane scrittore e giornalista, avevo una visione molto semplicistica del rapporto fra narrativa e società e mi spazientivo subito quando altri autori non arrivavano al punto in maniera diretta alle questioni politiche e sociali. Poi ho capito che tutto si può fare ma con meno irruenza ma più efficace o indiretta. Lo stesso romanzo Expo 58, benché collocato in un tempo ben preciso, ci fa riflettere sul presente, attraverso toni di leggerezza e intrattenimento.</div>
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<br /></div>
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5. Vorrei soffermarmi sull'aspetto psicologico dei personaggi. A pag 212 c'è – a mio avviso - una delle chiavi di lettura di questo romanzo: “<i>Inoltre, talvolta, non conosciamo fino in fondo la nostra natura. Non sappiamo bene chi siamo finché non sopravviene una nuova circostanza a ricordarcelo.</i>”</div>
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Thomas, per tutta la durata del romanzo, non ha un'identità. Vi è una volontà nel romanzo di ricerca di se stesso?</div>
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J.: Hai colto nel segno, in quanto come autore i miei libri – ormai al decimo – in cuor mio sono tutti legati tra loro, a prescindere dalle storie e dai personaggi. E' come se fossero capitoli di una unica storia ben più complessa che si disegna e si dipana. E la chiave centrale di lettura è proprio la ricerca di identità. </div>
<div style="text-align: justify;">
Man mano che invecchio, questa ricerca si rivela essere sempre più complicata e mi porta più indietro nel tempo. Ciò che siamo è determinato dall'influenza delle circostanze, ma siamo influenzati da tanti aspetti diversi. Expo 58 non ha confini prefissati, i contorni sono sfocati deliberatamente, una finestra aperta che potrà essere utile per un eventuale collegamento con il prossimo romanzo.</div>
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<br /></div>
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6. Mi ha colpito la dedica fatta a suo padre. Ci sono anche storie familiari che hanno ispirato il suo libro? </div>
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J.: Mio padre è morto prima di finire di leggere il mio romanzo. E' un peccato perchè Expo 58 è stato l'unico dei romanzi che lui apprezzava - in genere i miei libri non gli piacevano. </div>
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Il riferimento a mio padre nella dedica, è motivato anche dal fatto che lui era uno scienziato e ricercatore, ed era molto attivo sulla ricerca sulla fusione nucleare. Si ricordava molti dibattiti e si è rivisto in questo romanzo nella veste di scienziato. Gli piaceva l'atmosfera anche perché all'epoca incontrò mia madre, oltre al fatto che il genere spy story gli piaceva molto.</div>
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<br /></div>
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7. Riflettendo sulla ricerca di identità all'interno del romanzo riferita ai Paesi e agli organi di governo, nel quale si dibatte ironicamente se guardare al passato e ancorarsi alla tradizione, o al futuro. Mi pare interessante in vista dell'Expo 2015 di Milano sapere il suo pensiero in merito. Sarà uno sguardo rivolto al passato o piuttosto un'apertura verso il futuro? </div>
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J.: L'identita è un concetto dinamico, fluido, che cambia nel tempo, quindi penso che in un Expo internazionale si dovrebbe trasmettere un simbolo, l'identità del momento, inerente a quella data storica e del Paese. </div>
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In realtà, un'esposizione mondiale rappresenta una sfida, un'opportunità da cogliere con il proprio spirito di identità, non solo in maniera propagandistica facendo mostra solo degli aspetti positivi. Occorre mostrare il vero senso di identità con onestà e profondità. Chiedo a voi se un'esposizione di questo tipo sarà in grado di trasmettere la vera identità dell'Italia.</div>
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<br /></div>
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8. Mi sono accorta tardi che i personaggi sono gli stessi de “La pioggia prima che cada”. Non potrei pensare a due romanzi più diversi tra loro.</div>
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J.: Complimenti di essersene accorta, comunque! Nessuno ha colto questo collegamento, né fra i lettori, né fra i critici. Non sono preoccupato, non voglio che siano così ovvi, anzi.</div>
<div style="text-align: justify;">
I libri sono capitoli, come ho detto prima, della stessa storia che cerco di raccontare. I personaggi hanno dei tratti in comune - benché diversi - e questo mi permetterà di tirare le fila per poter raccontare le motivazioni della profondità che li accomuna. </div>
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Se vogliamo confrontarli, hai ragione: non potrebbero esserci due romanzi più diversi, ma visto che vengono ideati dalla stessa mente...cerco di rappresentare la vita, un quadro narrativo che si delinea.</div>
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La vita non è mai semplice, è fatta di luci ed ombre, leggerezze e negatività ed Expo 58 rappresenta la luce. La pioggia prima che cada rappresenta la parte più buia della vita. </div>
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9. Il romanzo racconta di un'epoca in cui il futuro dell'umanità era proiettato verso la tecnologia, all'utilizzo di apparecchi. Oggi tutto si svolge tramite computers, la tecnologia, i social networks, quali Facebook e Twitter, anche se in realtà la difficoltà di comunicazione è peggiorata rispetto al passato. Cosa ne pensa?</div>
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J.: La stesura del romanzo si è svolta in maniera spontanea sull'onda dell'emozione che ho provato nel vedere la struttura dell'Atomium. Il resto è avvenuto senza essere premeditato, non mi ero posto tutti questi problemi.</div>
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Il motivo per cui scrivo i miei libri, mi aiutano a capire le epoche nelle quali io stesso ho vissuto, a cominciare dal 1951, anno della mia nascita. Esplorare il 1958 mi ha permesso di esplorare un periodo topico in cui è partita la proiezione verso la modernità. Mi incuriosiva leggere le reazioni della gente in maniera entusiastica, anche se oltre all'aspettativa c'era anche molta ansia nei confronti delle nuove tecnologie. </div>
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I romanzi sono stati influenzati dall'avere due figlie, che si rapportano in modo completamente diverso rispetto al mio, più rudimentale.</div>
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L'approccio che le nuove generazioni hanno nei confronti della tecnologia è un fatto che mi crea entusiamo ma anche preoccupazione, ansia. L'intera comunicazione umana cambierà totalmente e troppo velocemente. Questo è un rimando proprio per l'epoca in cui viviamo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un'ora è passata velocemente e non siamo riusciti a fare altre domande, per lasciare spazio a foto e autografi. Non perdetevi la recensione di Expo 58, prossimamente sul blog!</div>
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<br /></div>
<br />Cecilia Lavopahttp://www.blogger.com/profile/18375684540621754800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7626691205455744133.post-33230286206918258482013-09-06T09:36:00.000+02:002013-09-15T21:09:28.388+02:00Jerker Eriksson e Håkan Axlander SundquistLe regole del buio<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-klPJA7KJjXY/UjYFx_M5eeI/AAAAAAAACUQ/FR9kfsQVlcI/s1600/9788863805338_le_regole_del_buio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-klPJA7KJjXY/UjYFx_M5eeI/AAAAAAAACUQ/FR9kfsQVlcI/s320/9788863805338_le_regole_del_buio.jpg" width="211" /></a></div>
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Jerker Eriksson, nato e cresciuto a Gävle, una delle più antiche città svedesi. Prima di scoprire di essere un romanziere, è stato lavapiatti, macchinista teatrale, commesso in un negozio di dischi, magazziniere, ruspista, guardiano, imballatore, produttore musicale, cameraman, bibliotecario.</div>
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Håkan Axlander Sundquist, nato a Linköping, cresciuto a Falun, Stoccolma e a Gävle, è stato bibliotecario, condannato per renitenza alla leva, operaio in una fabbrica di birra, guardaboschi, tecnico del suono, imbianchino, muratore, macchinista teatrale, cameraman, webdesigner, gallerista, musicista. Le regole del buio è il loro terzo romanzo dopo La stanza del male e Una donna non dimentica mai, thriller originali e duri, destinati a spiccare nel panorama editoriale internazionale.</div>
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Da settembre 2013, per Corbaccio, un thriller definito come <i>La nuova voce del panorama editoriale svedese </i>(Sole 24 Ore). Questa la sinossi:</div>
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«L’inizio della fine». Tra le fiamme che divorano un’auto e i suoi due occupanti nel centro di Stoccolma, il commissario Jeanette Kihlberg intuisce che l’intricatissima indagine in cui è coinvolta sta precipitando verso il suo epilogo. Molti dei principali attori sono già usciti di scena, assassinati no dopo l’altro da una mano misteriosa e senza volto, mossa da motivi che restano insondabili. Il commissario e il fedele collega Jens Hurtig sembrano arrivare sempre un istante dopo che l’orrore abbia svelato l’ennesimo frammento di un disegno indecifrabile. Al centro di uno spaventoso commercio di vite umane, una sola figura rimane inafferrabile: il cerchio si stringe attorno all’avvocato Viggo Dürer, uomo dal passato controverso e apparentemente inattaccabile. Parallelamente, nella psiche di Sofia Zetterlund, psicologa e profiler dalla doppia personalità che assiste Jeanette nelle indagini, riemergono con fatica le ferite del passato, cicatrici mai rimarginate che lentamente si ricompongono in un disegno via via più chiaro e sconcertante: non può neppure immaginare quanto sia profondo il legame con il male che l’ha segnata. La verità è sempre più vicina, ma coinciderà con la sconfitta della ragione: celata dalle nebbie della mente, o rinchiusa nei sotterranei di una casa sperduta in mezzo ai boschi. Sorprendente, claustrofobico, estremo. Dopo La stanza del male e Una donna non dimentica mai, Le regole del buioconquista ancora una volta il lettore con il fascino del male, e del suo eterno racconto.</div>
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Cecilia Lavopahttp://www.blogger.com/profile/18375684540621754800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7626691205455744133.post-78081979797076138352013-09-04T12:19:00.000+02:002013-09-15T21:12:10.607+02:00Jussi Adler-OlsenIl messaggio nella bottiglia<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-VLACQIdAIwk/UjYGdVZsHvI/AAAAAAAACUc/jIoA266tk9s/s1600/3171609.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://3.bp.blogspot.com/-VLACQIdAIwk/UjYGdVZsHvI/AAAAAAAACUc/jIoA266tk9s/s320/3171609.jpg" width="211" /></a></div>
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Il libro:</div>
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Editore Marsilio / Collana Farfalle</div>
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Anteprima uscita settembre 2013</div>
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560 pagine - brossura</div>
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Traduzione di Maria Valeria D'Avino</div>
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Trama e recensione:</div>
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<i>..la menzogna e la reticenza sono sempre presenti nello sguardo che un adulto volge all'indietro sui sentieri dell'infanzia, come compagne silenziose.</i></div>
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<i>Lascia che si pronunci sulla vita colui che sta di fronte alla morte, che sa quel che accadrà tra un istante, che subisce l'assalto dell'attimo in cui tutto svanisce.</i></div>
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L'ispettore Carl Mørck, esperto investigatore anticrimine della Sezione Q, il nuovo reparto speciale per i casi irrisolti, ne ha fatta di strada. Da <a href="http://contornidinoir.blogspot.it/2012/01/jussi-adler-olsen-la-donna-in-gabbia.html" target="_blank">La donna in gabbia</a> a <a href="http://contornidinoir.blogspot.it/2012/06/jussi-adler-olsen-battuta-di-caccia.html" target="_blank">Battuta di caccia</a>, questa volta si occupa di un caso davvero anomalo: una bottiglia che racchiude un vecchio messaggio capita sulla sua scrivania a distanza di anni da quando è stata gettata in mare. La scrittura tremolante e quasi illeggibile nasconde una verità terribile: la richiesta di aiuto di due fratelli imprigionati in una rimessa per le barche. Ma nessuna denuncia di scomparsa è mai stata fatta, perché? Dopo così tanto tempo, poteva esserci la speranza di recuperarli ancora vivi?</div>
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Ho avuto il privilegio di leggere in anteprima il terzo romanzo di Jussi Adler-Olsen che racconta di Carl Mørck e, devo dire, ha riequilibrato l'instabilità che mi aveva colpita in merito agli scrittori nord-europei, saturata da una produzione post Larssen non sempre al di sopra delle aspettative e con argomenti spesso ripetitivi di una società che credevo molto più libertaria e moderna.</div>
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Si, perché le vicissitudini di questo ispettore sono irriverenti ancorché drammatiche, da un lato preso dai sensi di colpa nei confronti di un suo collega, Hardy - paralizzato dalla vita in giù mentre un altro ha perso la vita durante una sparatoria - e dall'altro lato stressato dalla ex moglie che vorrebbe tornare a vivere con lui, solo perché metà della casa le spetta di diritto.</div>
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La Sezione Q, istituita dal suo capo in uno scantinato senza finestre - con l'idea di togliersi di torno Mørck - diventa invece un reparto in cui convivono personaggi a dir poco stravaganti: Assad El-Hafez, siriano, rifugiato politico, che ammorba l'ufficio di spezie e profumi di cibi esotici, accompagnato dal suo tappeto di preghiere. Rose, permalosa e indisponente, la quale improvvisa un periodo di malattia e manda al suo posto la sorella Yrsa, che pare la controfigura dell'altra, più truccata e più strana ancora..</div>
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Nonostante i successi delle precedenti indagini, lo scantinato rimane l'ufficio di questa squadra sgangherata, che avrà a che fare con un'indagine doppia: l'accadimento di alcuni incendi nei quali si scoprono dei corpi carbonizzati e il misterioso messaggio nella bottiglia. Quest'ultimo porterà a indagare nella cerchia delle comunità e delle sette religiose, tutte convinte di avere la risposta definitiva alle tribolazioni degli uomini: da Sathya Sai Baba, a Scientology, alla Chiesa Madre, o ai Testimoni di Geova. Ogni tipo di movimento religioso - o pseudo tale - parlava dell'eternità e della luce eterna, di Dio e di come salvarsi dal fuoco dell'Inferno. </div>
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La Chiesa Madre bandiva ogni tipo di ballo, di musica, l'alcol, relazioni con gente non appartenente alla stessa comunità, le televisioni, internet. I trasgressori rischiavano un castigo severo, fino all'espulsione dalla famiglia e dalla comunità.</div>
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Ed è proprio in questo ambiente in cui sono cresciuti i fratelli imprigionati che hanno scritto il messaggio nella bottiglia. <i>Non era un luogo in cui si viveva nella luce di Dio, ma nella sua ombra e quasi sempre i sentimenti venivano mal interpretati, La gioia era confusa con la superficialità, la collera con la cattiva volontà e l'ostinazione</i>.</div>
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Lo scrittore descrive senza parsimonia di dettagli una società nella società, con le proprie leggi e regole, nella quale la gioia e il piacere sono punizioni da scontare. Famiglie cresciute con il diktat di abbandonare ogni possibile tentazione, <i>l'adulazione, le maschere del demonio, le parole vuote.</i></div>
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I contorni dei personaggi sono ben delineati e anche chi fa la parte del "cattivo" avrà molto spazio per giustificare i suoi atti criminosi.</div>
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Colgo un messaggio fra le righe del romanzo: Noi siamo il frutto della nostra società, nel bene o nel male..siamo gli artefici della nostra vita e siamo noi a decidere quale strada intraprendere. </div>
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Romanzo consigliato, nel quale lo scrittore, con sapiente ironia, alleggerisce la trama. Proprio per questo vi avviso: attenzione a leggerlo in giro..vi ritroverete spesso con un sorriso ebete che non tutti capirebbero!</div>
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<span style="text-align: justify;">E, come disse Oscar Wilde: </span><i style="text-align: justify;">Posso resistere a tutto, tranne che alle tentazioni.</i></div>
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Lo scrittore:</div>
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Jussi Adler-Olsen (Copenaghen 1950) ha studiato medicina, sociologia, scienze politiche e comunicazione. Prima di dedicarsi alla scrittura, ha svolto i lavori più vari: redattore di riviste e fumetti, coordinatore del movimento per la pace danese, caporedattore di settimanali e trasmissioni televisive. Ama restaurare vecchie case. Con la serie della Sezione Q guidata da Carl Mørck ha ottenuto un grandissimo successo di critica e pubblico, vendendo milioni di copie nel mondo. I suoi libri, che saranno tradotti in 34 Paesi, hanno conseguito importanti riconoscimenti internazionali e la serie sarà presto oggetto di una trasposizione televisiva.</div>
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Lo scrittore sarà ospite del Festival Pordenonelegge il 22 settembre, quando parlerà del libro Il messaggio nella bottiglia presentato dall’autore di Tu sei il male Roberto Costantini.</div>
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Da La donna in gabbia è stato tratto il film The keeper of lost causes, scritto dallo stesso sceneggiatore di Uomini che odiano le donne e prodotto dalla casa di produzione Zentropa di Lars Von Trier, il cui lancio internazionale è previsto per l'autunno 2013. </div>
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Qui un primo trailer: </div>
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<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/S4-vfKMWMC4?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
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Cecilia Lavopahttp://www.blogger.com/profile/18375684540621754800noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7626691205455744133.post-8624833221319415072013-09-03T09:10:00.000+02:002013-09-15T21:14:31.486+02:00Luigi Carletti - Cadavere squisito<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-TfAzKWCQX44/UjYHDtUwfDI/AAAAAAAACUk/YMbTQI4UFng/s1600/3Dnn+9_2C_med_9788804624905-cadavere-squisito_original.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://3.bp.blogspot.com/-TfAzKWCQX44/UjYHDtUwfDI/AAAAAAAACUk/YMbTQI4UFng/s320/3Dnn+9_2C_med_9788804624905-cadavere-squisito_original.png" width="237" /></a></div>
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Luigi Carletti, di origini elbane, è nato a Piombino il 16 luglio 1960, ha studiato a Pisa e dal Duemila vive a Roma, dopo aver lavorato in molte città italiane come giornalista e manager editoriale.</div>
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Ha pubblicato i romanzi Una traccia nella palude(1996), Giuramento etrusco (1998), Alla larga dai comunisti (2006), Lo schiaffo (2008) e, per Mondadori, Prigione con piscina (2012). In Francia ha pubblicato Six femmes au foot (Liana Levi 2013).</div>
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Un suo racconto ha ispirato la fiction televisiva "Operazione pilota", trasmessa da Raiuno.<a href="http://www.luigicarletti.com/">www.luigicarletti.com</a></div>
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Il 3 settembre esce per Mondadori, Collana Omnibus, il suo romanzo "Cadavere squisito" e questa la sinossi:</div>
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Nicola Maria Sadler, detto Niki, è un uomo di successo. A poco più di quarant'anni è ritenuto un mago della comunicazione e della pubblicità.</div>
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Colleghi e rivali lo ammirano. Lo considerano un genio. Lo invidiano.</div>
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Anche la vita privata va a gonfie vele. Da quando ha conosciuto Dora, una pittrice di dieci anni più giovane, bella e intensa. Come nessuna.</div>
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Dora e Niki sono stati travolti dalla passione, un amore carico di sensualità, desiderio, ma non immune al germe della gelosia. E Dora adesso è scomparsa. Se n'è andata, lasciando Niki da solo nella sua bellissima casa nel centro di Roma, tra piazza di Spagna e piazza del Popolo.</div>
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Il suo cuore è spezzato ma a devastarlo non è la semplice assenza di Dora. Niki non ricorda nulla di quello che è successo, non sa perché lei se n'è andata e quando. Cosa è accaduto di tanto orribile da essere cancellato dalla sua mente? Si può rimuovere un omicidio?</div>
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A partire da questa domanda, le ombre del passato tornano a oscurare la sua vita, apparentemente così scintillante e dorata. Niki si trova improvvisamente travolto dal dubbio e dal sospetto, braccato dai dilemmi della sua coscienza e dalle indagini di Costanza Loy, cronista d'assalto di un giornale online della capitale, e di Gennaro Falasco, un ispettore di polizia tanto dimesso quanto ostinato. Niki è indiziato di un doppio delitto: l'assassinio di Dora e quello di un giovane vicino di casa che con Dora, forse, aveva una relazione...</div>
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Con maestria Carletti costruisce un giallo hitchcockiano in cui le certezze del protagonista si sgretolano in una spirale di angosciosi flashback provenienti da un passato oscuro, incontri che diventano regolamenti di conti e rivelazioni tremende e improvvise, nell'ambientazione meravigliosa e decadente del centro di Roma, con le sue terrazze, seducenti e misteriose.</div>
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Fino alla resa dei conti finale. La verità è sempre stata davanti a Niki come il suo Cadavere squisito, un dipinto che ha custodito per vent'anni in una stanza sempre chiusa. Una verità che il tempo ha provato a nascondere per rinviarne le terribili conseguenze. Conseguenze che adesso non possono più essere fermate.</div>
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Cecilia Lavopahttp://www.blogger.com/profile/18375684540621754800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7626691205455744133.post-71386420695836044072013-09-02T17:35:00.000+02:002013-09-15T21:15:46.201+02:00Pierre Lemaitre - Lavoro a mano armata<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-oQzmFjSZ9XY/UjYHWWpbopI/AAAAAAAACUs/iY27f0YPc3s/s1600/1327.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://4.bp.blogspot.com/-oQzmFjSZ9XY/UjYHWWpbopI/AAAAAAAACUs/iY27f0YPc3s/s320/1327.jpg" width="256" /></a></div>
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Pierre Lemaitre Ha insegnato per molti anni letteratura ed è approdato tardi alla carriera di scrittore e sceneggiatore. È autore di quattro romanzi con cui ha vinto diversi premi, tra cui il Prix du premier roman al Festival di Cognac nel 2006. Lavoro a mano armata si è aggiudicato il prestigioso Prix Le Point du Polar européen 2010. I suoi romanzi sono tradotti in 13 lingue. </div>
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Dal 12 settembre 2013, sarà disponibile in libreria il nuovo romanzo, il terzo tradotto in Italia dopo Alex e L'abito da sposo, in cui l'autore si confronta con un tema di scottante attualità, il dramma della disoccupazione, e lo fa con il consueto e profondo acume psicologico. Lavoro a mano armata ha vinto il Prix Le Point du polar européen come miglior romanzo noir. Il film omonimo è in fase di lavorazione e avrà come attrice protagonista Sandrine Bonnaire. </div>
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Questa la sinossi:</div>
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<a href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7626691205455744133" style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"></a><a href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7626691205455744133" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a>Alain Delambre è un impiegato, un quadro di cinquantasette anni distrutto da quattro anni di disoccupazione, costretto ad accettare lavoretti squalificanti. Al sentimento di fallimento personale si aggiunge presto l’umiliazione di essere maltrattato per cinquecento euro al mese. Così il giorno in cui un imprenditore decide di valutare la sua candidatura come direttore delle risorse umane, Alain Delambre è pronto a tutto, a chiedere soldi in prestito, a umiliarsi di fronte agli occhi della moglie e delle figlie, addirittura è pronto a partecipare all’ultima prova pur di essere assunto: un gioco di ruolo, la simulazione di un rapimento. Alain Delambre si tuffa anima e corpo nella lotta per riconquistare la propria dignità. Ma quando si rende conto che i dadi sono truccati, la sua collera non ha limiti. E il gioco di ruolo si trasforma in un gioco al massacro. </div>
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Avete letto qualcosa di lui? Le recensioni dei libri precedenti sono molto positive e questo mi incuriosisce..spero di leggerlo per voi!</div>
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<br />Cecilia Lavopahttp://www.blogger.com/profile/18375684540621754800noreply@blogger.com2