
Il libro:
Editore Piemme / Collana True
Anno 2012
462 pagine - rilegato con sovraccoperta
Traduzione Annalisa Carena
La trama:
Anno 1944. Nella Parigi occupata dai tedeschi, l'appartamento di Jacques e Andrée Marçais era invaso da uno spesso fumo nero e neauseabondo, che sembrava provenire dal palazzo sul lato opposto della strada. Per paura che si potesse sprigionare un incendio nella canna fumaria di quell'edificio apparentemente disabitato, Jacques Marçais avvertì la polizia.
Quando gli agenti arrivarono a controllare la casa al 21 di rue Le Sueur, scoprirono che il proprietario era un tale Marcel Petiot, che fu immediatamente rintracciato. Promise di portare immediatamente le chiavi, ma non arrivò mai. Dopo aver atteso invano, la polizia decise di chiamare i pompieri che, dopo essere entrati rompendo una finestra, scoprirono una stanzetta nel seminterrato, in cui ardeva furiosamente il fuoco all'interno di due stufe a carbone. Un vigile del fuoco aprì lo sportello di ferro e rimase senza parole. Dalla stufa sporgevano gli avanzi carbonizzati di una mano.
Ma era solo il principio di un orrore inaudito. Pezzi di braccia e di gambe erano sparsi ovunque. Un torso spaccato e altri due crani giacevano per terra. il tanfo di carne bruciata e putrescente era insopportabile. inorridito, il capo dei pompieri fece uscire i suoi uomini dal seminterrato.
Petiot, soprannominato "il medico del popolo", uomo generoso e intelligente, fu accusato di aver ucciso decine di persone, illudendole di poterle aiutare a fuggire dai nazisti, previo compenso in denaro. Ma la ragione di tanta crudeltà e efferatezza non erano chiare.
Le indagini furono affidate al commissario della Brigade Criminelle Georges-Victor Massu.
La recensione:
Marcel André Henri Félix Petiot nacque nel 1897. Fu un medico francese, ma anche un pericoloso serial killer. Fu soprannominato "Il macellaio di Parigi", "Lo scotennatore dell'Etoile", "Il mostro di rue Le Soeur". Il massacro di cui venne accusato, riuscì a porre in secondo piano le notizie della guerra sui giornali nel periodo della Seconda Guerra Mondiale. Sembra non sia stato mai appurato il numero esatto delle vittime che uccise, ma ciò che sconvolse la popolazione, fu il fatto di aver ridotto le vittime ad ammassi scomposti di corpi umani. Creò, nel seminterrato del suo appartamento, un vero e proprio arsenale per i suoi omicidi, compresa una stanza minuscola in cui venivano imprigionate le sue vittime.
Sin da piccolo amava torturare gli animali, dagli insetti agli uccellini, al gatto, quest'ultimo ucciso soffocato. A seguito di una ferita causatagli da una bomba a mano, iniziò a presentare i primi segni di squilibrio e internato in varie cliniche psichiatriche. Ne uscì, in condizioni discutibili. Riuscì a laurearsi in medicina all'Università di Parigi e aprirsi uno studio medico in una piccola cittadina. Era stimato e apprezzato per i suoi modi gentili e per curare ogni malessere e ogni malattia.
Si è parlato molto di lui e il romanzo di David King è una perfetta ricostruzione storica di un personaggio vissuto realmente – anche se pare impossibile che un essere umano possa arrivare a tali livelli di crudeltà – che sconvolse la città di Parigi, sottomessa dai nazisti e alla ricerca di vie di fuga grazie a personaggi come Petiot che prometteva, previo compenso in denaro, una nuova identità e una nuova vita in altri Paesi. In realtà, il viaggio si interrompeva in quell'appartamento di rue Le Soeur. Il romanzo è dettagliato e le ricostruzioni accurate, e questa scelta ha fatto sì che il romanzo sia stato fagocitato dalla storia stessa. Ciò non toglie che il libro sia estremamente interessante proprio per questo motivo, collocandolo nel genere saggistico a mio avviso, e non propriamente thriller. "Chapeau" allo scrittore, per aver effettuato una ricerca particolareggiata e precisa, per aver instillato dubbi sulla veridicità dei fatti – poiché, fino alle ultime pagine, non esistevano prove confutabili sulla colpevolezza di Marcel Petiot – per averci condotti per mano durante le indagini, condotte magistralmente dal Commissario George-Victor Massu, dal quale verrà tratta ispirazione da Simenon per creare il personaggio del commissario Maigret.
Il titolo del romanzo, “Il lupo”, attribuisce in modo inequivocabile il significato ad un uomo che, approfittando delle paure e delle fragilità umane, ha saputo condurre il suo gioco al massacro, in ragione di una guerra, forse personale, nei confronti degli ebrei, ma non solo..
Qui il link per chi vuole leggere il primo capitolo: Capitolo
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