La biografia di Francisco González Ledesma, nato a Barcellona nel 1927 è di tutto rispetto. A 21 anni ha vinto il Premio Internazionale per il Romanzo con Tiempo de venganzaassegnato da una giuria in cui erano presenti Somerset Maugham e Walter Starkie. Durante il franchismo ha scritto una serie di romanzi, censurati dal regime, che gli hanno permesso di ottenere il Premio Planeta e per ben due volte il Premio Mystère per il migliore romanzo straniero pubblicato in Francia.
Caporedattore di «La Vanguardia», ha scritto, tra l’altro, Cronica sentimental en rojo, Premio Planeta 1984, e Soldados. Con lo pseudonimo di Enrique Moriel, ha scritto La ciudad sin tiempo. Con Giano ha pubblicato Mistero di strada, che ha avuto uno straordinario successo di pubblico e di critica e ha vinto il Premio Novela Negra 2007, Storia di un dio da marciapiede (2009) e La dama del Kashmir(2009).
E con questo fior fior di presentazione, Ledesma, definito in un articolo su La Repubblica "
Maestro di scrittura, Ledesma è un virtuoso del sarcasmo, un acrobata dell’ironia disincantata", uscirà con il suo romanzo a maggio 2012 con Giano Editore, nella collana dei Libri della Civetta, che propone la trama sotto descritta:
Un signore distinto muore in un bordello di lusso e per evitare scandali viene portato in strada e messo, seduto, su una panchina della piazza. Compaiono due uomini vestiti da prete, prendono il defunto come se stesse dormendo, e lo caricano su un’auto. Una donna assiste alla scena. Questo è il sorprendente inizio di Il peccato, e ancora una volta a investigare sul caso è Méndez, che dovrà nascondere la scomparsa di Paco Rivera, morto in un postribolo d’alto bordo, frequentato da personaggi molto potenti. Poco più tardi, un altro omicidio, perpetrato in modo ripugnante, porta a galla una rete sotterranea in cui sono coinvolte parecchie personalità in vista. E fortuna che lui, Méndez, non ha paura dei «poteri forti». Perché questa volta non si tratta di delitti qualsiasi, ma di crimini che coinvolgono banchieri, uomini politici e non solo. Crimini che Méndez dipana come un’oscena trama del male che alberga nella natura umana.
Tra scenari diversi (Madrid, Barcellona e Parigi), di fronte a situazioni criminali complicatissime, l’investigatore triste e integerrimo svela, infatti, i moventi per niente futili che hanno originato gli efferati omicidi.
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