
Il libro:
Editore Guanda / Collana Narratori della Fenice
Anno 2012
294 pagine - brossura
La trama e recensione:
“Jacobi era convinto che la realtà di tutti i giorni fosse sempre contaminata da un universo alternativo di orrore puro (..) Il vizio ormai consolidato di accostare il sangue all’ambrosia, nella più totale indifferenza: unico vaccino universale, forse l’unica forma di salvezza possibile (..). Jacobi ne era convinto, il male aveva vinto, non c’era bisogno di girarci intorno. Era imbattibile.”
Il Male non risparmia nessuno. E’ come un liquido denso e vischioso, che comincia con il carezzarti, poi ti inghiotte. Ti fagocita. Ed è nelle sue fauci, questa volta raffigurate da un pesce siluro, in cui si annida l’orrore. E’ lungo più di 4 metri e al suo interno viene ritrovata dapprima la mano di una bambina, poi tutto il resto del corpo.
Durante una pesca sportiva sulle rive del Ticino, il macabro ritrovamento da parte di alcuni pescatori, disegna i contorni di un’indagine che si presenterà farraginosa sin dai primi accertamenti. L’immissione nelle acque del fiume del pesce siluro, cresciuto a dismisura e ormai considerato deleterio e devastante per la flora e la fauna ittica, ha creato negli anni un’industria turistica fiorente e redditizia per chi ha saputo fiutare il business e considerare un problema come il pesce siluro, una fonte di guadagno. A quanto pare, le carni vengono considerate una prelibatezza, soprattutto nei paesi dell’Est, dove la stessa viene commercializzata. Ma dove girano i soldi, gira anche la criminalità organizzata, che si ramifica e prende piede..
Le indagini vengono condotte da Remo Jacobi, ispettore di 50 anni, “uomo disilluso, divorziato e senza figli.” Vive con suo padre Johan - rumeno di nascita – in una cascina nei pressi del Pavese, da quando ha divorziato da sua moglie Monica, dopo una grave vicenda familiare che ha colpito la coppia. Ha passato un anno tra clinica psichiatrica e medicine, ma ha deciso di rientrare in servizio, anche se i suoi colleghi non sono convinti che sia una scelta felice. Infatti, i malesseri non si sono attenuati, soprattutto dopo aver visto i resti di quel corpicino ridotto in brandelli. E gli incubi gli fanno compagnia quasi ogni notte.
Gli indizi porteranno a paesi lontani, in cui una banda di mercenari, riconoscibili tutti da un tatuaggio sul corpo, si erano costruiti una nomea per le mutilazioni che attuavano sui corpi dei nemici. “Li temevano tutti”. E sarà proprio quel tatuaggio che lo porterà vicino alla soluzione del caso. Non sarà solo, ma lo accompagnerà una giornalista, Barbara Moroni, discreta all’occorrenza, ma alle volte incosciente e avventata.
Lo stile di Gardella mi è piaciuto, la trama è ben congeniata e c’è spazio per qualche riflessione sull’annosa questione dei Paesi dell’Est e le etnie che li popolano, siano essi slavi o rumeni.
Come ripeto abbastanza di frequente in queste ultime recensioni, mi sembra che stiano aumentando in modo esponenziale le trame che coinvolgono bambini, morti, violentati o quant'altro..per fortuna questo romanzo non rientra fra questi e la storia è quasi un pretesto per lo svolgimento della trama.
Le parole non hanno filtri per lo scrittore. Ti presentano la storia per quello che è. Ed è così che può essere rappresentato il Male, come ho scritto all'inizio, senza filtri. E non risparmia nessuno.
Lo scrittore:
Massimo Gardella è nato nel 1973 e vive a Milano. È traduttore di saggi e romanzi per diversi editori italiani. Nel 2009 è uscito il romanzo Il Quadrato di Blaum (Cabila Edizioni). Come musicista ha scritto le musiche per il documentario di Giorgio Fornoni Ai confini del mondo (Chiarelettere, 2010).
ciao, letto tuo commento e devo dire che la storia mi intriga moltissimo!Ha tutti i requisiti per piacermi.
RispondiEliminaRecensione come sempre ottima. Ciao! Rosy
LETTO. Avevo pure indovinato! mi è piaciuto moltissimo, e ti ringrazio di avermene fatto parte... Questo Masimo Gardella è uno scrittore da tenere d'occhio...conosci i miei gusti, no? a risentirci alla prossima lettura condivisa...
RispondiEliminaciao, Rosy
Chiedio scusa per l'errore: Massimo Gardella!
RispondiElimina( sto scrivendo con un solo occhio buono e la borsa del ghiaccio...)
Rosy