martedì 22 maggio 2012

Paul Grossman - I sonnambuli


Il libro:
Editore TimeCRIME
380 pagine - rilegato
Traduzione Sara Brambilla


La trama:
Berlino, una città allo sbando mentre imperversa la fine della Repubblica di Weimar, anno 1932. Nel fiume Havel, vicino Spandau, viene rinvenuto un cadavere di una giovane donna. Il corpo presenta numerose cicatrici sulle gambe, i capelli tagliati cortissimi e i piedi sono in posizione anomala, come se i peroni fossero stati modificati. Per queste caratteristiche, i poliziotti le hanno affibbiato un soprannome: ‘la Sirena’. 
Purtroppo la sequela di omicidi si allungherà in maniera esponenziale. Tutte donne, giovani, straniere e vittime di esperimenti chirurgici. Chi può commettere azioni così atroci? Quale potrebbe essere la ragione?
Le indagini saranno seguite dal detective Willi Kraus, molto conosciuto nella Kriminal Polizei. Ma appena si addentra fra gli indizi, si accorgerà che è solo l'inizio di un orrore molto più grande: il Terzo Reich. 

La letteratura non si è risparmiata nel raccontarci gli eventi legati alla seconda guerra mondiale, alla persecuzione degli ebrei e al fanatismo di Hitler e dei suoi accoliti ma, in realtà, questo romanzo focalizza l’ingenuità che aleggiava su una situazione in bilico tra condizioni economiche e socio-politiche precarie del Paese agli inizi degli anni ’30 durante la Repubblica di Weimar. 
Il sottovalutare l’idea che un uomo solo potesse condurre la Germania e i suoi abitanti allo stato di follia pura, ha fatto sì che morissero migliaia, centinaia di migliaia di ebrei. 
Anzi, le migliorie che prometteva il Fuhrer, tranquillizzava i tedeschi e “addormentava” i loro sensi, tanto da renderli “sonnambuli”, ciechi di fronte all’evidenza. E il risveglio è stato tragico. 
Per trasmettere maggiore enfasi al romanzo, Grossman caratterizza il protagonista principale, il detective della Kriminal Polizei Willi Kraus, rendendolo anch’esso ebreo, quindi partecipe attivo degli sconvolgimenti che avvenivano, pertanto anch’esso perseguitato dai suoi stessi capi e stretto fra la morsa di risolvere i casi di omicidio e della sparizione di una principessa. 
Il thriller, in realtà, fa da contorno, a mio avviso, alla trama e non mi ha coinvolta particolarmente. Forse per lo svolgersi delle indagini farraginose e poco dettagliate. Oppure per aver scoperto le carte troppo presto. Ma ciò non inficia sulla storia, in cui sono partecipe attiva dei soprusi, delle torture, degli avvenimenti che, nonostante siano passati 80 anni, sono vivi nella mente dei tedeschi e in chi ha letto solo sui libri un periodo storico che, credo, continuerà a perseguitarci in eterno. 
Più che un thriller, lo considererei proprio un libro di saggistica. Da leggere e rileggere. Per rimanere sempre  con gli occhi bene aperti.

Lo scrittore:
Paul Grossman collabora come giornalista freelance con Vanity Fair e Details ed è l’autore del dramma The Pariah, un’opera teatrale su Hannah Arendt e il processo Eichmann, rappresentato presso il Center for Jewish History di Manhattan. "I sonnambuli" è un'opera d’esordio a cui hanno fatto seguito altri due thriller che hanno come protagonista l’ispettore della Kripo Willi Kraus, Children of wrath e Finger of guilt, entrambi di prossima pubblicazione presso TimeCrime. 
Paul Grossman insegna storia della letteratura e scrittura creativa presso la City University di New York e questo è quanto racconta del suo romanzo:
«Anche se lo sterminio ebraico da parte dei nazisti è un evento che potrebbe riempire sei milioni di romanzi, desideravo toccare l’argomento partendo da un diverso punto di vista. Ho deciso quindi di concentrarmi sulle origini della persecuzione – in particolar modo, i mesi immediatamente precedenti l’inizio del cancellierato di Hitler –, facendo sì che diventasse lo sfondo della storia. D’altro canto, visto che la Shoah è indubbiamente il peggior crimine del ventesimo secolo, mi pareva interessante raccontarne alcuni aspetti sotto forma di crime story.» 


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